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Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Cabinet, chassies e quant'altro.
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Da Ros
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Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da Da Ros » 22/03/2015, 19:41

Salve ragazzi, vorrei finire una testata e cassa con anilina color magenta.
Mi spiego meglio usare l'anilina color magenta come impregnate e poi verniciare il tutto con vernice trasparente.
Non avendo proprio alcuna esperienza nel campo verniciatura vorrei avere qualche consiglio, tipo non fare questo o è meglio se fai così ecc.
Ho letto che di solito le nostre chitarre sono "colorate" proprio con l'anilina all'alcool perchè asciuga subito e quindi anche i legni più sottili non ne risentono.

Grazie in anticipo per le risposte :face_green: :face_green:

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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da Kagliostro » 22/03/2015, 20:48

Mi pare che l'esperto sia Mastrococco, se non mi confondo

ed anche che qualcosa sull'argomento anilina sia stato detto, ma il ricordo è troppo nebuloso perché abbia

qualcosa da dire sull'argomento

:ciao:

K

p.s.: Ho fatto una velocissima ricerca e pare che usare quelle ad alcol invece che quelle ad acqua, sia più difficile per via del veloce assorbimento da parte del legno

puoi leggere qualcosa qui

http://chitarra.accordo.it/article.do?id=81711

ed anche qui ci sono delle cose interessanti (tipo l'uso della varechina e dell'acqua ossigenata)

http://www.lavorincasa.it/colorare-il-legno/

se googli "finitura all'anilina ad alcool" trovi delle pagine interessanti

MapleMarco
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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da MapleMarco » 22/03/2015, 21:39

sono interessato anche io!!


(ho un bel cabinet in mogano massello sotto i morsetti che attende settimana prossima una verniciatura degna :face_green: ...)
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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da Da Ros » 22/03/2015, 22:11

Grazie K. :numb1:
Si qualcosa avevo già letto tipo l'articolo su accordo.
Cercavo proprio pareri pratici su come stendere l'anilina all'alcool senza aloni ecc.
e visto che qui sul forum ci sono utenti che masticano bene la materia ho aperto il tread :face_green:

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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da pasqua86 » 23/03/2015, 12:03

Io ti posso solo dire di stare molto attento soprattutto per il "dove lavori"

l'ultima volta ho fatto un mezzo disastro con la polvere di anillina che non va più via ;)

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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da mastrococco » 23/03/2015, 15:22

Ciao Da Ros,
con le aniline non ho fatto molti esperimenti perchè in genere su casse e cabinet prediligo gli impregnanti, che aiutano appunto ad impregnare la superficie del legno creando un leggero strato più duro che aiuta la carteggiatura fine in preparazione alla lucidatura con gommalacca a tampone. Su casse e testate mi piace usare questo metodo...
In genere uso prodotti all'acqua, meno fastidiosi, non vedo controindicazioni a meno che tu non abbia degli spessori sottilissimi, pochi mm, che potrebbero forse incurvare, ma mi sembra non sia il tuo caso.
Tra parentesi, bagnare le superfici prima della carteggiatura finale (che si fa sempre da asciutto,mi raccomando), o anche più volte tra varie passate di carta è utile e aiuta a livellare le rigature della carteggiatura grossa e far rinvenire eventuali piccole ammaccature. Consiglio del mio falegname, quello vero.
Per evitare disomogeneità della colorazione quando colori un pezzo tieni presente che il legno deve essere pulito, se ad esempio hai usato colla vinilica e ne è rimasta una traccia anche lieve, magari in conseguenza alla tipica pulita con straccio umido, quella zona risulterà meno assorbente e quindi prenderà meno il colore. Carteggia sempre bene e fino, assicurati che non siano rimasti residui di eventuali verniciature precedenti. Lavorando con ritagli vari a me capita spesso! Nodi e zone naturalmente più dure sono più impermeabili, per una tinta perfettamente omogenea la vena dovrebbe essere simile in tutto il pezzo, ma questa già è una finezza...
Attenzione al colore scelto: se uno prende una tinta magenta si aspetta che il pezzo venga magenta...e invece non è esattamente così: il pezzo verrà magenta + la tinta del legno che fa da base. Quindi per colori un pò originali secondo me è d'obbligo partire da essenze più chiare possibili per avere meno sorprese...un mogano come quello di Marco ad esempio non è l'ideale. Un noce è fantascientifico: mentre è possibile rendere scuro un legno chiaro non è possibile schiarire un legno scuro. Un esperimento che feci andò male proprio perchè alla fine il colore che ne uscì era parecchio distante dall'idea che ne avevo, pur partendo da un frassino chiaro...risolsi con una verniciatura coprente ma fu una sconfitta nascondere quella trama perfetta :pasc:
Le aniline sono bastarde ed invasive, prima prova sempre su uno scarto di lavorazione per mettere a punto la tinta. Puoi darle a pennello o a tampone, non c'è un modo migliore in assoluto, il tampone se usato bene forse è più dosabile. Non preparare subito tutta la polvere, comincia con poca e una tinta un pò scarica, fai più mani e valuta il risultato, se esageri da subito poi toglierla è quasi impossibile, arriva in profondità e ti tocca grattare non poco.
Questa in breve la mia esperienza, anche se solo in parte attinente con le aniline.
Per curiosità,da che legno parti?

@Marco: mogano massello io lo luciderei con gommalacca al tampone (che strano, eh? :love_1: ) non decerata e rigorosamente fatta in casa con le scaglie e l'alcool a 99°, entrambi reperibili in ferramenta e fai da te un minimo forniti, su carteggiata grana fine a poro aperto...bello, naturale ed elegante! :numb1:

P.s.: molto utili gli articoli postati da K!

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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da Da Ros » 23/03/2015, 22:26

Grazie mille Mastrococco. :numb1:
Sei stato molto esaustivo.
A questo punto non resta che provare su uno scarto e vedere che salta fuori ;)

Ah il legno del della testata e della cassa è acero...quindi bello chiaro.

Il fatto di provare con una tinta leggera e poi man mano scurire è un ottima idea è proprio di questo tipo di idee che avevo bisogno :ok_1:

Grazie mille ancora per le risposte a tutti!!!

appena avrò novità vi farò sapere...

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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da Kagliostro » 23/03/2015, 23:51

Mio zio, che tra le sue attività ha padroneggiato per anni quella del falegname e suo cugino, che è stato un maestro restauratore, mi hanno sempre detto di preferire il tampone al pennello

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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da MapleMarco » 24/03/2015, 0:14

mastrococco ha scritto:mogano massello io lo luciderei con gommalacca al tampone (che strano, eh? :love_1: ) non decerata e rigorosamente fatta in casa con le scaglie e l'alcool a 99°, entrambi reperibili in ferramenta e fai da te un minimo forniti, su carteggiata grana fine a poro aperto...bello, naturale ed elegante! :numb1:
sono ancora indeciso sulla finitura...ma quel mogano ha delle venature molto marcate e quindi pensavo ad un impregnante per aumentarne il contrasto (o impregnate o altro sistema utile allo scopo) e vernice trasparente tirata all'inverosimile....ovviamente anche la turapori

insomma, l'opposto :face_green:

ma sono molto indeciso...ho anche un buono spessore (18mm) quindi boh...in fase d'opera deciderò :face_green:
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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da pasqua86 » 24/03/2015, 9:57

Io sto procedendo con gli ultimi ritocchi e successivamente inizierò la verniciatura del cabinet per la testata che sto costruendo..
E' in frassino massello da 18mm, con una trama non proprio uniforme ma secondo me interessante...
Volevo evitare la gommalacca in quanto troppo delicata e sensibile agli urti, pensavo anc'io comunque di risaltare le venature magari con qualche mano di fondo, ma se mi dite qualche metodo migliore sono tutt'orecchi :lol1:

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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da mastrococco » 25/03/2015, 1:06

Tienici aggiornati Da ros!

Marco, questo è abbastanza tirato per te?

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http://www.brunobarbon.com/lucidatura-a ... tauratore/

Questa è l'opera di un maestro, ma a livello di brillantezza non c'è vernice che la superi su legno. In più se il legno non viene trattato con turapori che impregnano e limitano l'assorbimento la vernice alla gommalacca viene adsorbita donando una tridimensionalità al legno unica. Ideale per far risaltare le venature da il meglio su legni scuri, sui chiari tende alla tipica tinta arancione (vi dice niente il colore di certe chitarre si liuteria?), a causa del suo colore ambrato. Se si vuole evitare la colorazione si può usare la decerata, ma costa di più.
A mio avviso la lucidatura a poro aperto (quindi si salta la fase di pomiciatura) è utile per risaltare la trama del legno perchè se è vero che non ti dà una superficie piana e l'effetto a specchio ne risente è anche vero che risalta proprio le venature lungo le quali sono disposti i pori, più risalta la vena più è gradevole l'effetto.
Al limite una tecnica per risaltare la venatura del legno è quella di passare una leggera mano di mordente più scuro, o al limite impregnante e poi carteggiare delicatamente in modo da far restare il colore solo nella vena. E' una soluzione che va ovviamente provata prima, come sempre, su un rimasuglio...

Rispondo anche a Pasqua: il pregio della gommalacca è che rispetto a verniciature più moderne ha uno spessore finissimo, questo la rende un metodo apprezzatissimo dai liutai, e per esperienza personale ti posso dire che ha un suo gran perchè sulle acustiche, le cui tavole vengono spesso irrigidite da verniciature industriali troppo spesse e rigide. Da questo punto di vista è meglio anche della stranota vernice alla nitro, che è diventato uno standard di pregio industriale proprio perchè la gommalacca richiede tempo e una certa abilità dell'artigiano e non può essere industrializzata. Come resistenza è pari alle altre, essendo lo spessore notevolmente più fine può sembrare più delicata...c'è però il rovescio della medaglia: è facilmente riparabile perchè è sufficiente carteggiare e ripassare il tampone solo nella zona danneggiata, e alla fine la ripresa sarà perfettamente integrata con la vecchia verniciatura: ti sfido a farlo con qualsiasi altro lucido...

Fin qui ve l'ho sviolinata, ora la notizia cattiva: come già detto serve tempo (un pò tutti i gg per più gg) e pazienza, il processo di lucidatura va fatto su varie mani che a seconda della superficie possono variare ma possiamo arrivare tranquillamente a una 20ina. inoltre maneggiare un tampone non è la cosa più facile del mondo ed è relativamente facile sbagliare, soprattutto le prime volte: niente di irrimediabile, come già detto la gommalacca è facilmente riparabile, ma vi sorbirete mani aggiuntive!
Alla fine però potrete vantare una finitura veramente di pregio.

P.S.: acero, mogano, frassino...ma io sono l'unico disgraziato che ha una catasta di volgare abete edile di seconda mano da fare fuori??? Prima o poi mi deciderò ad investire qualche euro in un pò di tavolame di pregio...

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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da pasqua86 » 25/03/2015, 9:17

Ciao! Grazie della risposta,
SI sono d'accordo praticamente su tutto..
Soprattutto sulle chitarre alla gommalacca
(Ho avuto l'onore di provare una classica paulino Bernabè e non ti dico al tatto che bella che era)
Mio papà tra l'altro non era sicuramente un maestro ma di esperienza con la gommalacca su mobili ne ha acquistata molta col tempo...
Tant'è che la mia strato messicana è stata verniciata con essa..
Il mio dubbio era sull utilizzo di tale vernice su ampli o casse che sono sottoposti ad urti d stress molto superiori. ..per non parlare delle famose birre appoggiate sopra :lol1:

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Re: Colorare case e cassa con aniline all'alcool

Messaggio da mastrococco » 25/03/2015, 14:23

Beh, la miglior soluzione per urti , birre e stress...probabilmente è il tolex!
Un verniciato, soprattutto lucido sarà sempre più sensibile, inoltre in caso di urto il problema più grosso è che si ammacca il legno, e la vernice passa in secondo piano.
Una alternativa può essere la finitura ad olio di lino o di tung (da miscelare con limonene), dona una buona profondità ma sulla lucentezza stiamo parecchio sotto. Non la farei mai su una chitarra ma su una cassa perchè no?
Questa ha il vantaggio di essere pratica perchè non è una vera e propria verniciatura ma il legno viene impregnatio di olio nella parte superficiale, che a contatto con l'aria indurisce e da una superficie setosa e semilucida. NON usare olio paglierino, per favore...tanto vale lucidare col diesel...

Se invece le finiture naturali vi stanno sullo stomaco e volete il chimico potete investire qualche euro in un buon litro di trasparente da carrozzeria bicomponente, tra le chimiche è quello più resistente e lucido. Da dare rigorosamente con aerografo, se volete una finitura perfetta trattare con turapori o impregnante più mani per fare da fondo e carteggiare ultrafine (min 400).

Sulle chitarre mi sono divertito ad assemblare un paio di kit di stewmac, la dred e la 000, acquistati in tempo di cambio molto favorevole e finite rigorosamente a gommalacca poro aperto. Poi sono andato dal negoziante che, colpito dalla cosa, me le ha fatte confrontare con qualche chitarrina simile da soldo. Una sola, una taylor non mi ricordo cosa, suonava meglio! Avendole spesso in braccio sono sempre rimasto colpito da come la tavola ma anche il fondo rispondesse e vibrasse in modo sensibilmente migliore, ed una delle poche differenze dai modelli in commercio era appunto la verniciatura.
Ma mi sa che con le aniline c'entra poco...

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