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Il declino dello IUAV

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Il declino dello IUAV

Messaggio da MapleMarco » 11/10/2013, 21:13

Salve,
apro questa discussione per raccontare un fatto direi tragicomico.

Si tratta degli avvenimenti accaduti nell'ultima settimana all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, IUAV.
Per chi non sapesse, si tratta della scuola di architettura, assieme a quella romana, più rinomata a livello internazionale.
Per intenderci, ne furono rettori Scarpa, Tafuri, Samonà, Aymonino, Zevi....e molti altri Maestri soprattutto per quanto riguarda la Pianificazione e la Storia dell'architettura.

Da una quindicina danni oramai però vive di rendita e galleggia tra la scarsa sufficienza della proposta didattica e la buona volontà di qualche docente della "vecchia guardia" che ancora ama il proprio lavoro (dal progettista Francesco Venezia, al restauratore e storico Giorgio Gianighian, per citarne alcuni).

L'inizio di quest'anno accademico però si è distinto per aver raggiunto il limite dell'indecenza, per quanto sia complicato riassumere la vicenda, proverò a stringere il più possibile.

La facoltà di architettura era strutturata (dopo le decine di cambiamenti di ordinamento avvenute negli ultimi anni) in una laurea triennale in "scienze dell'Architettura" che si prefiggeva di insegnare le nozioni basilari necessarie a qualsiasi tipo di architetto, ed in una laurea magistrale (successiva alla triennale) della durata di due anni (calcolando la tesi, 2 anni e mezzo, tre) che si prefiggeva di specializzare gli architetti in tre "scuole" distinte, ovvero: Città, Paesaggio e Sostenibilità e Conservazione e Costruzione (in poche parole Urbanistica, Innovazione sostenibile e Restauro).

Ora, approvata l'ultima riforma Gelmini che consigliava la divisione degli atenei per dipartimenti (ovviamente consigliata agli atenei che trattano materie differenti e scisse tra loro, ad esempio un dipartimento di Fisica ed uno di Ingegneria piuttosto che Medicina o comunque sia di qualche altro macro-argomento) i docenti IUAV ne hanno approfittato al volo per dividersi tra loro a seconda della loro simpatia/fiducia personali creando dei dipartimenti "stagni" aventi piena autonomia sotto qualsiasi aspetto, da quello organizzativo a quello didattico a quello economico. Insomma, per potersi fare i cavoli loro in piena legalità e libertà.
Ovviamente ciò risulta ridicolo dato che tutti e tre i dipartimenti costituiti trattano in medesimo argomento, ovvero architettura, ma per il momento ammettiamo che ciò abbia un senso (non cito i nomi dei dipartimenti perchè altrimenti sembrerebbe tutto troppo ridicolo).

Il risultato di questa geniale presa di "potere" oserei dire, è stato che l'ateneo si è trovato diviso in tre, due dipartimenti formati dai professori che "contano" ed un terzo formato dai quattro gatti che avanzavano e che non comodavano ne al primo ne al secondo dipartimento. Comunque sia ogni dipartimento di trova incompleto o per lo meno non avente più almeno un professore di rilievo per ogni ambito.

Fin qui, è assurdo e stupido, ma vabe. Tutta l'italia cade a pezzi quindi non ci si può aspettare l'eccellenza dalle università. Purtroppo non è finita qui la storia.

La divisione in dipartimenti ha comportato il formarsi di tre macchine autonome e non comunicanti tra loro, quando ancora in atto c'erano attività legate agli ordinamenti per così dire "unificati" precedenti. Ciò ha dato i primi segni di malfunzionamento già da settembre... Per intenderci io mi sono laureato a fine settembre ed ho saputo la data e la commissione di laurea un giorno prima. Si, UN GIORNO PRIMA.

Il crack vero e proprio si è verificato con le pubblicazioni dei risultati ai test d'ingresso per la specialistica e con l'inizio dei corsi della stessa.
Per sintetizzare i problemi che si sono verificati farò ora una lista...stare a spiegare tutto diventerebbe davvero impossibile.
Comunque sia tutto è stato causato da questa divisione fatta dai prof a tutela dei loro stessi interessi.

1- il test prevedeva l'ammissione dei primi 450 classificati, i quali avrebbero avuto la possibilità di esprimere la loro preferenza riguardo il dipartimento al quale immatricolarsi. Al momento dell'assegnazione dei "vincitori" per ragioni sconosciute i calcoli sono stati fatti alla ca*zo e si è guardato prima la preferenza e poi la posizione, così chi è arrivato ultimo al test, e quindi non ammesso, se aveva espresso come prima preferenza un dipartimento che non era stato scelto da nessuno, si è ritrovato ammesso al primo posto di questo dipartimento!!
Ciò ha comportato che gente non ammessa all'immatricolazione all'ateneo di trova ammessa a qualche dipartimento, e gente rientrata nei 450 non ha il diritto di iscriversi a nessun dipartimento!!

2- gli studenti al secondo anno della magistrale si sono trovati fuori dai giochi. Un solo dipartimento infatti ha stilato delle "graduatorie di equivalenza" che permettono a chi è in corso di sostenere esami equivalenti a quelli che gli mancano e che ad oggi sono stati soppressi, il secondo dipartimento ha deciso di accettare solo gli studenti di una determinata specialistica escludendo quelli delle altre due mentre il terzo (quello "sfigato") non ha ancora un programma ne una spiegazione di che cosa intenda insegnare.

3- I corsi della specialistica erano stati dati da manifesto degli studenti, per un numero utile di studenti (50 a corso) pari a quelli iscritti al primo anno, ergo quelli del secondo si trovano a dover saturare questi corsi, raddoppiando il numero di studenti e dimezzando quindi la qualità dell'insegamento (soprattutto nei corsi non teorici ma progettuali).

4 - le graduatorie di equivalenza sono state stilate pro forma, tanto che esami di urbanistica vengono paragonati ad esami di restauro, esami di paesaggio ad esami di costruzione. Tanto per laureare un Urbanista che non sa una cippa di piani regolatori, ma se avete un capitello seicentesco ve lo sistema che è una meraviglia.

5 - un dipartimento ha deciso di iniziare i corsi senza prima decidere un sistema per assegnare gli studenti ai corsi stessi, in maniera da fare in modo che a rotazione uno studente avrebbe potuto frequentare tutti i corsi senza avere corsi pieni e corsi deserti, di conseguenza ci si è ritrovati in 300 in aula misti del primo e del secondo anno (perchè, come detto prima, quelli del secondo non hanno più dei loro corsi)

6- questo stesso dipartimento si è trovato talmente colmo di gente che ha dovuto rifiutare alcuni studenti del secondo anno...quasi 150. Questi si sono trovati quindi iscritti, tasse pagate, ma fuori dai giochi senza diritto di frequentare nulla.

Mettendo assieme tutti i punti precedenti, è saltato fuori che almeno 400, 500 persone si sono trovate con l'impossibilità di frequentare, con l'impossibilità di sapere se erano ammessi da qualche parte o meno, con l'impossibilità di continuare il percorso di studi cominciato l'anno prima o per i più fortunati con l'impossibilità di avere un offerta didattica conforme con il contratto proposto dall'ateneo al momento del pagamento della tassa.
Nel mio caso (il meno peggio) ho pagato per frequentare un indirizzo suddiviso in tre "atelier" progettuali da frequentare uno a semestre nell'ordine che più mi sarebbe aggradato e da un massimo di 50 persone ad "atelier". Mi sono ritrovato ad essere stato assegnato dalla docenza ad un atelier e non da 50 persone ma da 100, 110 persone.
A chi è andata peggio si è trovato a metà percorso di studi e fuori da tutti i dipartimenti, quindi pagante ma senza diritto di frequentare nessun corso.

Nel giro di due giorni ovviamente si è mobilitato un casino della madonna, e abbiamo chiesto al rettore almeno una risposta di emergenza.
E' ovvio infatti che è impossibile per tutti avere esattamente tutto il ben di dio che ci era stato promesso, così abbiamo chiesto almeno di avere ognuno qualcosa. IL MINIMO INDISPENSABILE.

Il rettore si è riservato di dare una risposta martedì. Ovviamente una soluzione sarà trovata, tanto per rattoppare la questione. Ma per quanto geniale sarà difforme da quanto promesso dal manifesto degli studi sia di quelli che cominciano quest anno sia di quelli che cominciarono l'anno passato.

Insomma dovremmo accontentarci di avere un offerta didattica di ripiego, chi più chi meno. Talmente di ripiego che non si guarda più il risultato ma l'iter burocratico che è obbligatorio per legge fornire. Praticamente siamo tutti coscienti che il nostro percorso di studi sarà pessimo, inutile e scandente ma accettiamo di farlo solo per ottenere una laurea che ci permetta di valere qualcosa nel mondo del lavoro. Ovviamente, pagando uguale.

Se non si fosse protestato così "violentemente" :
- 150 studenti del secondo anno non avrebbero avuto il diritto di proseguire i loro studi,
- 300 del secondo anno lo avrebbero fatto seguendo corsi a caso al posto di quelli che effettivamente gli mancavano (anche ripetere corsi già dati!!)
- circa un centinaio (forse, in numero preciso non lo sa manco lo IUAV) di studenti del primo anno pur avendo passato il test di ammissione e pagato la prima rata non sarebbero stati ammessi a nessun dipartimento
- un dipartimento sarebbe iniziato senza nemmeno aver deciso quali materie avrebbe avuto e con quali professori sarebbero state insegnate.

P.S. i rappresentanti degli studenti avevano fatto presente le conseguenze di questa divisione in dipartimenti al senato già a marzo. Ovviamente nessuno li ha ascoltati.
Ragazzi, perdonate se sono stato prolisso, ma ho riassunto il più possibile!!! Spero di non aver tralasciato nulla o di non aver confuso qualcosa...ma come avete letto, la confusione è ai limiti della pazzia!
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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da Kagliostro » 11/10/2013, 22:24

Non ho parole :ohhh:

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da pasqua86 » 12/10/2013, 1:35

Il bello è che gli studenti PAGANO l'università...
Tante volte ci penso, che l'unica cosa è andarsene da questo paese che va a rotoli...

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da mastrococco » 13/10/2013, 1:54

sembra una supercazzola... :surpr:

Impossibile da commentare per mancanza di termini; potrei proporre una nuova sezione per lauree in restauro neuronale?

Ai miei tempi provai l'università ma dopo un anno ne uscii fermamente convinto ad andare a lavorare...stimo questi ragazzi che in mezzo a tal caos mantengono intatta la voglia di continuare la starda che hanno scelto!

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da robi » 13/10/2013, 11:14

Grazie per averci riportato la tua esperienza.
In giro non ho letto nulla. Aspettiamo martedì per avere aggiornamenti!

Chiaramente è una sola opinione, ma rispecchia l'iter che hanno seguito molte realtà, purtroppo.

Tienici aggiornati!

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da MapleMarco » 13/10/2013, 11:48

mastrococco ha scritto:dopo un anno ne uscii fermamente convinto ad andare a lavorare...
Molte volte sono tentato, io come tanti altri, a tornare sui miei passi...ma negli ultimi anni ormai gli studi universitari sono una strada pressochè costretta per chi voglia sperare di trovare un lavoro decente.
Anzi, di trovare un lavoro e basta :lol1:
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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da mastrococco » 13/10/2013, 23:26

Sul fatto che l'università sia una strada obbligata non sono d'accordissimo...alla fine per quel che ho potuto constatare nella mia esperienza conta molto il conoscere il lavoro, il buon vecchio apprendistato non è affatto da scartare.
Ovviamente bisogna vedere le aspettative professionali di ognuno...se il tuo sogno è fare l'architetto la laurea è indispensabile!
Una delle cose che mi hanno più lasciato l'amaro in bocca è stato quando ho sentito diverse persone laureate raccontare di essersi vista rifiutata un' assunzione per lavori magari più "umili" (ma ne esistono?) perchè "troppo qualificate". Quindi dopo aver investito tante risorse nello studio si trovano di fronte a realtà con un amaro sapore di beffa.
Penso che lo studio sia sacrosanto e consigliabile a patto che sia una scelta dettata dalla passione e dall'interesse per la materia, visto che purtroppo non c'è solo il declino nelle facoltà, ma anche un declino nell'onestà e correttezza dei rapporti di lavoro, complice la politica sfortunata dell'ultimo decennio su questo fronte.

Il tutto rigorosamente imho!

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da MapleMarco » 14/10/2013, 19:41

Io parlo della zona dove vivo io e della "classe" di giovani della mia età.
Nel giro di due anni la situazione qui in veneto (Venezia e provincia soprattutto) è precipitata.
un contratto è un miraggio, un assunzione in prova in nero pagata è già tanto.
per lo più "assumono" in prova, poi sia che sai lavorare sia che non sai lavorare dopo un mese ti lasciano a casa senza pagare,
così ovunque.
Del mio anno conosco colo 3 persone "assunte".
una lavora con il padre, le altre due sono stagiste.
E non siamo di certo schizzinosi nello scegliere il lavoro....
Mio fratello ad esempio è laureato in architettura, specializzato in sostenibilità con una tesi pubblicata su Elsevier.
Ha portato curricola anche come cassiere ai minidiscount...e da un anno ancora nulla...

Spero che nel resto d'Italia la situazione sia migliore..
questa è la mia esperienza,
chiuso OT :salu:
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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da mastrococco » 15/10/2013, 0:09

Purtroppo la situazione è uguale anche in Romagna, e vale anche per classi meno giovani.
Io sono uno degli ultimi fortunati che è riuscito ad avere un contratto decente quando ancora esisteva il concetto apprendistato o formazione lavoro e, se tutto andava bene, assunzione indeterminata.
Ora ben che vada fanno contratti burla ai giovani fino ai limiti di età previsti per legge (e grazie, li incentivano con gli sgravi!), poi trimestrali o semestrali, anche dove il tempo determinato è chiaramente un modo per tenerti sulla corda e non farti avanzare legittime pretese.
E proprio questo intendevo quando accennavo a politiche sfortunate...

Tienici aggiornati sulle vostre vicissitudini!

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da Kagliostro » 15/10/2013, 8:38

Quello dei contratti temporanei con incentivi per le aziende è effettivamente un raggiro

e si vede come stanno andando le cose

se un'azienda ha effettivamente bisogno di un dipendente

che lo assuma a tempo indeterminato e gli si dia lo sgravio sui contributi

per un periodo di tempo congruo

se resterà la possibilità ad assumere a tempo determinato con gli sgravi

con la scusa che il dipendente mal rispondeva alle necessità dell'azienda

ci sarà sempre un'inevitabile turnover accelerato con le conseguenze che ben conosciamo

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da mastrococco » 15/10/2013, 10:52

Con il contratto a termine non c'è neanche bisogno di scuse...resta il fatto che come tipologia di rapporto di lavoro in molti settori sottoposti al ritmo delle stagioni o in caso di temporanei incrementi di produzione è uno strumento utile. Voglio sperare, forse ingenuamente, che l'intento del legislatore in prima istanza fosse proprio quello di risolvere questi problemi.
Visto che però alla fine tutti se ne approfittano e così com'è la cosa non va si dovrebbe perfezionare la normativa in modo da permetterne l'uso solo in condizioni di bisogno e comunque disincentivarlo economicamente per l'azienda.

Ora però visto che sono ot e che a pensarci mi si gonfia il fegato mi fermo qui... :pasc: :pasc: :pasc:

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da palombotto » 15/10/2013, 16:41

Risposta provvisoria per mettere una toppa un paio di palle! Minacciate in massa di non pagare le tasse del prossimo anno, o meglio una class action contro l'università perché avete pagato per un servizio che non avete ricevuto! Magari a ridosso della scadenza per il pagamento delle tasse, quando hanno già fatto il bilancio per l'anno successivo.

Io sono iscritto alla facoltà di biologia cellulare dell'università la Sapienza. Da quando ho iniziato il mio percorso di studi ho visto cambiare 3 (TRE) ordinamenti, e quest'anno, a causa del fatto che il mio corso di laurea è stato cancellato (gli hanno cambiato nome n.d.r.), sono senza lezioni e persino senza programmi per quel che riguarda gli esami obbligatori.

Fatto presente alla coordinatrice del corso (per avere indicazioni, mica per trovare sotterfugi), mi è stato rinfacciato che è colpa mia se sono andato fuori corso (vero), e che ANZI avrei fatto meglio a starmene a casa anziché frequentare il laboratorio per lavorare alla tesi (coglione io a pensare che mi sarei trovato il lavoro già fatto... eh si, perché il lavoro svolto negli ultimi 2 anni non vale mica! questioni burocratiche...)!

Per lo meno alla fine di questo percorso mi troverò altamente specializzato e pronto al mondo del lavoro... magari in Australia o giù di lì!

Ti sono vicino compagno di sventura!
- palombotto -

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da Kagliostro » 23/10/2013, 21:14

Però bisogna ammettere che allo IUAV ancora qualche attività interessante la fanno ;)

http://laboratorio08.wordpress.com/category/heureka/

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da Billbax » 24/10/2013, 22:51

Ciao
Forse il mio intervento e' inutile ma sono comunque solidale con gli studenti di qualsiasi settore o livello.

Quello che e' evidente e' la volonta' da parte del legislatore di creare un popolo di ignoranti cuomplicando le cose affinche' possano desistere ancor prima di iniziare.
Qualcuno non sara' d'accordo ma questo e' il prodotto quindi inevitabilmente quella e' la causa, le persone dovrebbero cominciare a giudicare le azioni o ancor meglio gli intenti basandosi sul prodotto finale che e' l'unica dimostrazione effettiva.
Qui non si parla nemmeno di un prodotto scadente ma di un prodotto inesistente o meglio un ammasso di detriti frutto di intenti non molto chiari (se visti con un'ottica "normale").

Questa situazione e' comune a tutte le attivita' e settori e non puo' essere addebitata al caso, non esiste un indirizzo da parte di chi ci governa o che ci ha governati, la scuola non e' finalizzata ad ottenere personale specializzato per le nostre qualsivoglia attivita' perche' anche il mondo del lavoro non ha uno scopo o un indirizzo, noi Italiani dove stiamo andando? O meglio... dove ci stanno portando?

Per ottenere della schiavitu' sono essenziali poche cose:
innanzitutto non dare un'occupazione (o posto) di qualsiasi tipo a chichessia o se prioprio la si deve dare non deve essere sicura o stabile;
rendere difficile la formazione e l'ottenimento di un impiego o di un salario (le persone disperate fanno di tutto, meno che ragionare) ed in alternativa offrire forme di sostentamento di tipo assistenziale;
inondare la societa' con droghe di qualsiasi tipo (droghe da strada, alcool, farmaci) rendendole "un fatto normale" o incolpando la societa' stessa di farne abuso;
il tutto corredato da un ambiente molto insicuro o comunque minaccioso cercando al contempo di mettere in disaccordo chiunque in qualunque settore e a qualunque livello.

Vi sara' facile notare queste cose nella societa' attuale e trarre voi stessi le vostre conclusioni.

Sono andato un po' OT ma neanche piu' di tanto, ciao.

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Re: Il declino dello IUAV

Messaggio da robi » 24/10/2013, 22:54

per chi non volesse leggersi l'articolo intero, questo è il riassunto:

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