
comando stand by
comando stand by
Salve a tutti, in merito al comando di st by sugli amplificatori valvolari, si consigliava in un post di far scaldare ben bene le valvole e successivamente collegare l'anodica. Riflettendo ad alta voce, in un circuito con raddrizzatore valvolare l'anodica credo che la tensione salga lentamente man mano che il tubo scalda. A questo punto non è meglio accendere tutto il circuito con l'anodica collegata e garantire un avviamento soft piuttosto che far scaldare il tutto e collegare improvvisamente l'anodica ? 

Re:comando stand by
Ho come l'impressione che tu non sappia come funzionano le valvole.
Il comando standby agisce solo sulle tensioni di filamento, ovvero su quel particolare sottoelemento delle valvole che genera la nuvola di elettroni che poi catodo, griglia e placca (anodo) metteranno in movimento e moduleranno.
Applicare a posteriori le tensioni di catodo/griglia/placca assicura che la valvola comincerà a lavorare quando ci sono le condizioni per non farla sforzare e rovinare tutto il circuito.
Ora, finchè le correnti e le tensioni in gioco non sono molto alte tale sforzo non produce grossi danni, differente è il caso di apparecchiature con grossi assorbimenti, uno sforzo del genere porta all'invecchiamento precoce di tanti elementi.
In caso, infatti, di apparecchiature più complesse, la circuiteria prevede sempre un certo numero di protezioni che garantiscano che certe cose non avvengano mai e, nonostante questo, mi sono ritrovato a cambiare trasformatori letteralmente aperti (erano a bagno d'olio) perchè si sforzavano richiedendo alla linea correnti che tale linea non poteva fornire e finivano per scaldarsi al punto di non riuscire più a disperdre il calore nell'ambiente circostante.
Le tensioni in gioco negli amplificatori valvolari sono alte, ma non tanto da rovinare le valvole e i trasformatori tanto quanto uno sforzo come quello che proponi tu, perciò è meglio fornire l'anodica di colpo; se le tensioni anodiche fossero state ancora più alte avresti avuto 2 circuiterie distinte, una per i filamenti con relè ritardato che blocca la seconda circuiteria, la seconda con salita graduale della tensione di placca, tensione che può raggiungere le migliaia di Volt.
Il comando standby agisce solo sulle tensioni di filamento, ovvero su quel particolare sottoelemento delle valvole che genera la nuvola di elettroni che poi catodo, griglia e placca (anodo) metteranno in movimento e moduleranno.
Applicare a posteriori le tensioni di catodo/griglia/placca assicura che la valvola comincerà a lavorare quando ci sono le condizioni per non farla sforzare e rovinare tutto il circuito.
Ora, finchè le correnti e le tensioni in gioco non sono molto alte tale sforzo non produce grossi danni, differente è il caso di apparecchiature con grossi assorbimenti, uno sforzo del genere porta all'invecchiamento precoce di tanti elementi.
In caso, infatti, di apparecchiature più complesse, la circuiteria prevede sempre un certo numero di protezioni che garantiscano che certe cose non avvengano mai e, nonostante questo, mi sono ritrovato a cambiare trasformatori letteralmente aperti (erano a bagno d'olio) perchè si sforzavano richiedendo alla linea correnti che tale linea non poteva fornire e finivano per scaldarsi al punto di non riuscire più a disperdre il calore nell'ambiente circostante.
Le tensioni in gioco negli amplificatori valvolari sono alte, ma non tanto da rovinare le valvole e i trasformatori tanto quanto uno sforzo come quello che proponi tu, perciò è meglio fornire l'anodica di colpo; se le tensioni anodiche fossero state ancora più alte avresti avuto 2 circuiterie distinte, una per i filamenti con relè ritardato che blocca la seconda circuiteria, la seconda con salita graduale della tensione di placca, tensione che può raggiungere le migliaia di Volt.
L\'uso del tasto \"CERCA\" non provoca impotenza!
Alex
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Re:comando stand by
Il mio quesito ( e sottolineo quesito, non voleva essere un trattato sulla costruzione di ampli valvolari ) naturalmente era riferito agli amplificatori di piccola-media potenza dei quali si discute nel forum che gente 'più esperta di me' si diletta a costruire. per pigrizia non ho scritto che all'interruttore forse poteva essere preferibile un sistema di soft on che fornisce in maniera graduale l'anodica ad un tubo ben caldo.
Re:comando stand by
Allora riassumo.
La salita soft è per applicazioni ben al di la degli amplificatori audio, nel nostro caso l'anodica data di colpo a valvola calda fa meno danni che data prima o durante il riscaldamento delle valvole.
Non credevo che il mio fosse interpretato come un intervento saccente...
La salita soft è per applicazioni ben al di la degli amplificatori audio, nel nostro caso l'anodica data di colpo a valvola calda fa meno danni che data prima o durante il riscaldamento delle valvole.
Non credevo che il mio fosse interpretato come un intervento saccente...
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Alex
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Re:comando stand by
Quindi è per questo che molti audiofili consigliano di far salire l'anodica lentamente con un resistore in parallelo allo stand-by?_Alex_ ha scritto:La salita soft è per applicazioni ben al di la degli amplificatori audio, nel nostro caso l'anodica data di colpo a valvola calda fa meno danni che data prima o durante il riscaldamento delle valvole.
Adoro le donne con un passato, e gli uomini con un futuro.
Re:comando stand by
Ho avuto a che fare diverse volte con gli audiofili e me ne sono pentito.
Se metti una res in parallelo allo stand-by non fai un vero circuito di salita soft, tu dai subito (cioè prima del momento in cui puoi) all'anodo una tensione il cui valore dipende dall'alimentazione e dal valore della res e poi, di colpo, la bypassi con il comando stand-by. Hai attenuato un pò il colpo, non lo hai eliminato.
Io parlo di una circuiteria apposita che addolcisce la salita DOPO che i filamenti sono già caldi (cioè nel momento in cui togliamo lo standby) e la fa salire gradualmente, non per colpi.
Tu dai tensione assieme ai filamenti ed alla placca.
La salita soft è un'ottima precauzione in generale, ma bisogna vedere se il gioco vale la candela e nel nostro caso no.
Le applicazioni di cui parlo io sono radar che emettono potenze dell'ordine dei kilowatt, apparecchiature di comunicazione di grossa potenza, vanno bene per le amplificazioni per concerti negli stadi, non a casa.
Fra la res in parallelo allo standby e lo standby tradizionale prefersico il secondo.
Se metti una res in parallelo allo stand-by non fai un vero circuito di salita soft, tu dai subito (cioè prima del momento in cui puoi) all'anodo una tensione il cui valore dipende dall'alimentazione e dal valore della res e poi, di colpo, la bypassi con il comando stand-by. Hai attenuato un pò il colpo, non lo hai eliminato.
Io parlo di una circuiteria apposita che addolcisce la salita DOPO che i filamenti sono già caldi (cioè nel momento in cui togliamo lo standby) e la fa salire gradualmente, non per colpi.
Tu dai tensione assieme ai filamenti ed alla placca.
La salita soft è un'ottima precauzione in generale, ma bisogna vedere se il gioco vale la candela e nel nostro caso no.
Le applicazioni di cui parlo io sono radar che emettono potenze dell'ordine dei kilowatt, apparecchiature di comunicazione di grossa potenza, vanno bene per le amplificazioni per concerti negli stadi, non a casa.
Fra la res in parallelo allo standby e lo standby tradizionale prefersico il secondo.
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Alex
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Re:comando stand by
Mi inserisco in questo topic.
Quindi, Alex, non ho capito se consigli lo standby o meno.
Ho un ampli di piccolo wattaggio (18 - 20 w) in sala operatoria e sono indeciso se mettere lo StBy o meno.
Dal tuo primo intervento sembra che tu dica che non serve, mentre dal secondo invece sembra di sì.
Scusa ma non ho ben capito la tua conclusione in merito agli ampli per chitarra.

Quindi, Alex, non ho capito se consigli lo standby o meno.
Ho un ampli di piccolo wattaggio (18 - 20 w) in sala operatoria e sono indeciso se mettere lo StBy o meno.
Dal tuo primo intervento sembra che tu dica che non serve, mentre dal secondo invece sembra di sì.
Scusa ma non ho ben capito la tua conclusione in merito agli ampli per chitarra.

Re:comando stand by
Io dico che lo standby e il bias servono sempre, quello che non serve è l'innalzamento soft della tensione di placca finchè le potenze in gioco non sono elevate abbastanza.
La res in parallelo allo standby è uno specchio per le allodole, non ottiene il risultato che si prefigge di ottenere perchè se è troppo alta la placca riceve comunque il colpo, se è troppo bassa vanifica lo standby, se è intermedia fa entrambi questi problemi.
La res in parallelo allo standby è uno specchio per le allodole, non ottiene il risultato che si prefigge di ottenere perchè se è troppo alta la placca riceve comunque il colpo, se è troppo bassa vanifica lo standby, se è intermedia fa entrambi questi problemi.
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Alex
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Re:comando stand by
Be' .........
devo dire che sono un po' "in confusione"
avevo fatto, tempo fa, una ricerca sui metodi di stand by e mi ero convinto che calcolare una resistenza da aggiungere in parallelo allo switch fosse "buona cosa"
adesso non mi ci raccapezzo più tanto
sarebbe forse il caso di addottare la soluzione indicata in fondo a questo link
http://www.freewebs.com/valvewizard1/standby.html
quella con il comando anche per ridurre la tensione dei filamenti dando una sola semionda ?????
chi può mi/ci illumini
GRAZIE
Kagliostro
devo dire che sono un po' "in confusione"
avevo fatto, tempo fa, una ricerca sui metodi di stand by e mi ero convinto che calcolare una resistenza da aggiungere in parallelo allo switch fosse "buona cosa"
adesso non mi ci raccapezzo più tanto
sarebbe forse il caso di addottare la soluzione indicata in fondo a questo link
http://www.freewebs.com/valvewizard1/standby.html
quella con il comando anche per ridurre la tensione dei filamenti dando una sola semionda ?????
chi può mi/ci illumini
GRAZIE
Kagliostro
Ultima modifica di Kagliostro il 24/02/2009, 20:05, modificato 1 volta in totale.
Re:comando stand by
La tensione ai filamenti converrebbe darla continua, non alternata, anche se con il catodo questi problemi dovrebbero essere risolti.
Per lo standby switch la placca non va scaldata, non produce nuvola di elettroni, si limita ad attirare quella creata dai filamenti.
Se la alimenti presto comincia ad attirarla prima che la nuvola si crei e non va bene perchè si sforzano la placca, i filamenti ed il trasformatore di alimentazione.
Se la alimenti poco vanifichi lo sforzo di ridurre il colpo nel passaggio da standby a on, hai sempre un gradino di tensione elevato ed i rimbalzi dell'interruttore.
Vedi tu quanto può servire davvero.
Per lo standby switch la placca non va scaldata, non produce nuvola di elettroni, si limita ad attirare quella creata dai filamenti.
Se la alimenti presto comincia ad attirarla prima che la nuvola si crei e non va bene perchè si sforzano la placca, i filamenti ed il trasformatore di alimentazione.
Se la alimenti poco vanifichi lo sforzo di ridurre il colpo nel passaggio da standby a on, hai sempre un gradino di tensione elevato ed i rimbalzi dell'interruttore.
Vedi tu quanto può servire davvero.
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Alex
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Re:comando stand by
Allego qui uno schemino su come si realizza uno standby e un on/off con un solo DPDT.
Secondo voi è valido o danneggia i filamenti?
Perché praticamente da un lato ha la posizione stby e dall'altro on, e per passare da uno all'altro si passa, anche se velocemente, dalla posizione off.
Quindi non vorrei che ai filamenti arrivasse uno shock di tensione in questo passaggio.
Secondo voi è valido o danneggia i filamenti?
Perché praticamente da un lato ha la posizione stby e dall'altro on, e per passare da uno all'altro si passa, anche se velocemente, dalla posizione off.
Quindi non vorrei che ai filamenti arrivasse uno shock di tensione in questo passaggio.
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Re:comando stand by
Un po OT :
La mia esperienza con le valvole è limitata alle vecchie radio nelle quali l'alimentazione ai filamenti veniva data in alternata forse perchè trattandosi di basse tensioni non avevano come raddrizzarle :????: anche se talvolta ho trovato i filamenti collegati in serie quindi alimentati con tensioni più elevate per economizzare sul diodo penso che continuassero ad utilizzare l'alternata. Per quale motivo oggi che un ponte costa 50 cents, continuo a trovare in giro nei forum gente che consiglia di twistare strettamente i fili di alimentazione dei filamenti ed altre alchimie per ridurre l'alternata ed in pochi prevedono l'alimentazione in continua ( magari stabilizzata ) ?
La mia esperienza con le valvole è limitata alle vecchie radio nelle quali l'alimentazione ai filamenti veniva data in alternata forse perchè trattandosi di basse tensioni non avevano come raddrizzarle :????: anche se talvolta ho trovato i filamenti collegati in serie quindi alimentati con tensioni più elevate per economizzare sul diodo penso che continuassero ad utilizzare l'alternata. Per quale motivo oggi che un ponte costa 50 cents, continuo a trovare in giro nei forum gente che consiglia di twistare strettamente i fili di alimentazione dei filamenti ed altre alchimie per ridurre l'alternata ed in pochi prevedono l'alimentazione in continua ( magari stabilizzata ) ?
Re:comando stand by
se alimenti i filamenti in continua e l'interruttore lo poni prima dei condensatori non credo che i filamenti avvertano alcun calo di tensione, sempre che questo possa in qualche maniera danneggiarli, un'altra soluzione potrebbe essere.......cambia interruttore ad es. un bel commutatore rotativoZanna ha scritto: Allego qui uno schemino su come si realizza uno standby e un on/off con un solo DPDT.
Secondo voi è valido o danneggia i filamenti?
Perché praticamente da un lato ha la posizione stby e dall'altro on, e per passare da uno all'altro si passa, anche se velocemente, dalla posizione off.
Quindi non vorrei che ai filamenti arrivasse uno shock di tensione in questo passaggio.
Re:comando stand by
I filamenti sono alimentati in alternata e non c'è quindi nessun condensatore in ingresso, quindi non so se possano subire uno shock nel passaggio acceso-spento-acceso.
In fondo, in teoria, sono come delle lampadine.
Boh...
Quasi quasi lascio la cosa com'è con il solo interruttore generale, forse fa meno danni.
In fondo, in teoria, sono come delle lampadine.
Boh...
Quasi quasi lascio la cosa com'è con il solo interruttore generale, forse fa meno danni.
Re:comando stand by
Dunque, le prime valvole non avevano catodo emettitore, la nuvola di elettroni la creavano i filamenti e la emettevano loro stessi.
Questo obbligava ad alimentare i filamenti in continua (a batteria) altrimenti al segnale amplificato si aggiungeva la frequenza dell'alimentazione.
Il catodo è un'invenzione successiva, in pratica incapsula i filamenti in modo da fregarsene se la nuvola di elettroni è stata creata in continua o in alternata, i filamenti possono essere alimentati in alternata, così in un solo apparecchio si possono mettere valvole raddrizzatrici e valvole amplificatrici e non c'è più bisogno della batteria.
Oggi esistono gli elementi a stato solido che non hanno bisogno di alimentare i filamenti e che costano poco (questo non avveniva all'epoca) perciò è sempre conveniente alimentare le valvole (filamenti, placche, catodi) in continua migliorandone anche la risposta alle alte frequenze.
Tuttavia qualcosa della 50Hz, se l'alimentatore non è perfettamente progettato e costruito filtra, così i cavi dei filamenti si mettono intrecciati per precauzione.
Lo switch del pdf che hai postato lo eviterei, metti un banale interruttore sulla tensione di placca e se vuoi un lavoro supercazzuto metti in parallelo all'uscita un bell'elettrolitico grosso ed un ramo con un diodo tagliacode ed una res opportunamente dimensionata, dovresti attenuare molto i rimbalzi dello switch.
Questo obbligava ad alimentare i filamenti in continua (a batteria) altrimenti al segnale amplificato si aggiungeva la frequenza dell'alimentazione.
Il catodo è un'invenzione successiva, in pratica incapsula i filamenti in modo da fregarsene se la nuvola di elettroni è stata creata in continua o in alternata, i filamenti possono essere alimentati in alternata, così in un solo apparecchio si possono mettere valvole raddrizzatrici e valvole amplificatrici e non c'è più bisogno della batteria.
Oggi esistono gli elementi a stato solido che non hanno bisogno di alimentare i filamenti e che costano poco (questo non avveniva all'epoca) perciò è sempre conveniente alimentare le valvole (filamenti, placche, catodi) in continua migliorandone anche la risposta alle alte frequenze.
Tuttavia qualcosa della 50Hz, se l'alimentatore non è perfettamente progettato e costruito filtra, così i cavi dei filamenti si mettono intrecciati per precauzione.
Lo switch del pdf che hai postato lo eviterei, metti un banale interruttore sulla tensione di placca e se vuoi un lavoro supercazzuto metti in parallelo all'uscita un bell'elettrolitico grosso ed un ramo con un diodo tagliacode ed una res opportunamente dimensionata, dovresti attenuare molto i rimbalzi dello switch.
L\'uso del tasto \"CERCA\" non provoca impotenza!
Alex
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