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Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Discussioni di carattere generale sugli amplificatori valvolari...
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johnnyl
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Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da johnnyl » 08/04/2013, 12:25

Ciao a tutti,
l'altro giorno mi sono imbattuto in un annuncio di vendita di un combo "valvolare anni '60 perfettamente funzionante" ad una cifra abbastanza bassa, in zona (cosa abbastanza incredibile, visto che in genere dalle mie parti di mercato ce n'é ben poco) - appunto tale Gem Venus G20. Facendo una rapida ricerca online scopro subito che trattasi in realtá di ibrido con pre e tremolo solid state e phase inverter e finale valvolare, il che mi smonta un po', ma decido di dare un'occhiata ugualmente.

Purtroppo scopro che in realtá il venditore é un losco individuo dalla casa piena di cianfrusaglie di ogni tipo, che raccatta tutto quello che gli capita cercando di ricavarne un profitto (in pratica vive cosí) e che l'ampli é in realtá ben lungi dall'essere "perfettamente funzionante" - tanto per dire attaccato alla corrente manco si accende!
Comunque, tento una rapida contrattazione (durante la quale il tipo insiste nel dire che la marca "Venus" é una delle piú ricercate e richieste dagli intenditori... :lol1: ), e riesco a portare il prezzo cosí in basso che decido di rischiare.

Una volta a casa mi rendo conto che non solo non é presente il fusibile, ma la spina non é in realta nemmeno attaccata in alcun modo al cavo di alimentazione! Alla faccia del perfettamente funzionante! :mang:

Comunque, procedo ad aggiungere la massa a terra, cambiare la spina ed un elettrolitico che era visibilmente malridotto, inserire un fusibile adatto, e... Suona, e anche discretamente bene! :ok_1:

Ora vorrei procedere ad un restauro piú accurato prima di iniziare ad usarlo sul serio... Il problema é che é la primissima volta che provo a fare qualcosa di questo tipo, perció avrei un paio di domande: come bisogna comportarsi a livello di minimo indispensabile con un ampli di questa etá (tra parentesi nel frattempo ho scoperto che é del 1972) per utilizzarlo in sicurezza? Come detto per ora ho aggiunto la messa a terra e sostituito un elettrolitico che sembrava brucciachiato... Da quel che leggo in giro in casi come questi in genere si parla di cambiare le valvole e gli elettrolitici, meno spesso anche i condensatori di segnale...
Ma quando é indispensabile? Come faccio a capire se un elettrolitico é da cambiare o no? E un condensatore di segnale?

:Gra_1:

(Metto in allegato una fotina presa dalla rete dell'ampli in questione tanto per rendere l'idea)
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$(KGrHqF,!pUFD2b164JZBRK3SKWWkw~~60_12.jpg

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raf71
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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da raf71 » 08/04/2013, 12:37

Ciao Johnny.
Prima di tutto devi cambiare gli elettrolitici di livellamento, quelli dopo il raddrizzatore per intenderci. Dopodiché si passa alle resistenze, se ne vedi qualcuna "brunita" cambiala. Poi puoi passare ai condensatori di "segnale", spesse volte, in questi ampli, sono presenti dei condensatori "multicolori" che possono presentare delle crepe.
Ultima cosa, il raddrizzatore. Se è presente uno al selenio, cambialo immediatamente. Ti dico questo perchè quando si guastano emettono fumi tossici.

Saluti
Raffaele

PS facci sapere come suona.
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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da johnnyl » 08/04/2013, 13:03

Ciao Raffaele,
innanzitutto grazie mille per la (velocissima) risposta! :salu:

Quindi dici che gli elettrolitici della B+, di alimentazione, vanno cambiati senz'altro? Chiedo perché a parte quello che ho giá cambiato (che é l'"ultimo", verso il pre) gli altri tre sono raggruppati in un unico elettrolitico multiplo radiale 40+20+30uF/500V Facon, e non ho niente di simile a portata... Immagino che dovró ordinare uno di quei radiali multipli JJ da 10 e passa euro...

Le resistenze sembrano bene o male tutte ok, comunque ci daró senz'altro un'occhiata piú approfondita.
Per quel che riguarda i condensatori di segnale ce ne sono un po' di tutti i tipi, inclusi quelli multicolori cui se non ho capito male ti riferisci tu (forma tipo Silver Mica ma con strisce colorate orizzontali senza scritte, giusto?)... Al di lá di segni estetici ci sono altri modi di capire se i vari condensatori di segnale sono a posto oppure no?
Tra parentesi ci sono anche un paio di elettrolitici lungo il segnale, quelli sono da cambiare senz'altro?

Infine il raddrizzatore é formato da un ponte di 4 diodi, sembrerebbe a posto.

... Ovviamente appena finito il restauro registreró qualche clip! ;)

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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da Kagliostro » 08/04/2013, 13:17

Bel colpo ! :numb1:

Come dice Raf, elettrolitici via tutti senza pietà alcuna, per gli altri se li vedi mal ridotti cambiali, altrimenti puoi lasciarli, stessa cosa per le resistenze

per le resistenze, comunque, se sono al carbone, io quelle della parte dove passa l'anodica (non quelle sul segnale) le cambierei con delle strato metallico

I diodi potresti anche lasciarli, ma se sono di vecchio tipo, visto il costo, sarebbe meglio sostituirli con degli 1N4007 (1A) o 1N5408 (3A), se vuoi strafare UF4007 o UF5408

Mi piacerebbe tu pubblicassi un po' di amp porn, con primi piani dettagliati e ravvicinati del circuito :face_green:

:ciao:

K

EDIT: Per l'elettrolitico, se vuoi, potresti anche provare così
vitone7.jpg

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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da johnnyl » 08/04/2013, 15:03

Grazie mille Kagliostro,
allora elettrolitici via, solo non ho capito bene se solo quelli che riguardano l'alimentazione o proprio tutti tutti, inclusi quelli a basso voltaggio, come ad esempio quello del bias ai catodi delle finali...

Vecchie resistenze ad impasto di carbone ce ne sono poche, mi pare addirittura solo una, se non ricordo male le altre sono tutte piú moderne "carbon film" (come si dice, "pellicola di carbone"?), magari prima faccio un tentativo cosí, e poi se ho problemi metto le metalliche (che vuoi, mi sembrano un po' un sacrilegio in un ampli vintage! :face_green: ); anche i diodi cosí a occhio mi sembravano normalissimi 1N4007, ma daró senz'altro un'occhiata migliore. Comunque in generale i componenti mi sembravano meno "vetusti" di quanto mi sarei aspettato...

Per l'"amp porn" appena ho un attimo di tempo extra provvedo volentieri, anche perché sicuramente é piú facile darmi una mano con le immagini sotto gli occhi! ;) :face_green:

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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da raf71 » 08/04/2013, 15:24

Per gli elettrolitici ti conviene tutti....tanto con quello che costano i piccoli la spesa è minima. Per quello multiplo puoi sempre fare una basetta e ci piazzi sopra tre assiali con capacità e tensioni uguali al vecchio, devi solo stare attento al passaggio dei cavi.
Per le resistenze vecchie potresti misurarle e controllare che siano in tolleranza.
Personalmente se dovessi usare l'ampli per me e non rivenderlo, cambierei le parti critiche a priori. Quindi tutti i condensatori, elettrolitici e non, zoccoli delle valvole, resistenze di anodo e diodi raddrizzatori. Però ripeto, questo nel caso l'ampli fosse mio.
Buon lavoro.....anzi buon divertimento :face_green:
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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da johnnyl » 08/04/2013, 16:54

Grazie ancora,
probabilmente faró una specie di via di mezzo: cambio gli elettrolitici, le valvole, i diodi ed eventuali componenti con difetti estetici e poi provo ad utilizzare l'ampli per un po'; se mi ci trovo e mi piace vado piú a fondo, altrimenti lo vendo. L'intenzione peró sarebbe senz'altro quella di tenerlo: vorrei usarlo per un progetto rockabilly/garage che sto iniziando con un amico batterista...

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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da Kagliostro » 08/04/2013, 16:58

Le valvole sempre per ultime, inutile cambiarle se ancora sono soddisfacenti

e non puoi saperlo se prima non sistemi il resto

K

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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da johnnyl » 09/04/2013, 9:27

Ok, grazie. :numb1:

Nel frattempo ieri sera sono riuscito a fare le foto - la qualitá é quello che é, ma ero di corsa... Da notare che l'ampli é praticamente cosí come l'ho ricevuto, non l'ho ancora nemmeno pulito, e che manca l'elettrolitico che avevo sostituito (non era del valore esatto, l'avevo messo solo per provare); ah, il cavo volante giallo con il nastro isolante nero é quello di "azionamento" del tremolo - per qualche motivo qualcuno lo ha precedentemente disconnesso, rimuovendo anche il jack.
Allegati
01-Insieme.jpg
02-ZonaCentrale.jpg
03-Alimentazione.jpg

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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da johnnyl » 09/04/2013, 9:32

Ancora:
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05-VoltaggioInterruttoreFusibile.jpg
06-Input.jpg

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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da johnnyl » 09/04/2013, 9:32

Le valvole:
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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da raf71 » 09/04/2013, 9:37

Ciao johnny. Grazie per le foto.
Un condensatore da eliminare assolutamente è quello tra un polo dell'alimentazione e la massa, se c'è. Quando non c'erano gli impianti di messa a terra serviva ad eliminare qualche disturbo, oggi a distanza di anni e con la tensione alternata più alta c'è il rischio che salti.
Per la sostituzione dell'elettrolitico non avrai problemi, hai tutto lo spazio per mettere una basetta con i condensatori assiali.
Saluti
Raffaele
PS non avevo mai visto una ecc83 zais.
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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da johnnyl » 09/04/2013, 12:34

No, per fortuna il condensatore tra un polo dell'alimentazione e la massa non c'é.

Per gli elettrolitici come alternativa stavo valutando l'idea di sfruttare anche il foro inutilizzato piú vicino al pannello, anche perché sembra pensato proprio per ospitare un ulteriore radiale multiplo; magari due multipli da due riesco a trovarli ad un prezzo umano... Ma mi sa che alla fine metteró un radiale da due, e gli altri due assiali "interni".

Tra l'altro per quel che riguarda i componenti ce ne sono diversi che non avevo mai visto prima... Sono tutti condensatori e resistenze, a parte i piccoli transistor (sempre che sia questo il termine adatto) neri? E questi ultimi cosa sono esattamente? Chiedo scusa, ma a livello di solid state sto a zero assoluto...

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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da Kagliostro » 09/04/2013, 13:32

Grazie per le foto, ti sono veramente grato per averle pubblicate

Per i componenti non indichi esattamente di quali stai parlando, ma intuitivamente direi che ci hai azzeccato, sono quello che credi (di sicuro i transistor) gli altri al 99.9% sono resistenze e condensatori, magari di tipo desueto e che quindi puoi non aver mai visto prima, ma non penso ci sia altro di particolare

io nel mio GEM (un Super Deluxe 50 R) ci ho effettivamente trovato un paio di componenti inusuali, in quel modello la GEM metteva un vero circuito Vibrato (NON Tremolo) che, seguendo un brevetto della Magnatone, utilizzava due varistor per creare lo sfasamento del segnale

Come dici di spazio ne hai effettivamente tanto, puoi quindi decidere come meglio vuoi per la questione degli elettrolitici di filtro, puoi metterne due, uno per foro, oppure uno solo ed il resto su di una basetta dentro lo chassis, oppure scollegare il vecchio e lasciarlo al suo posto per fini estetici e mettere tutto su di una baseta all'interno

Se vuoi una risposta più precisa su componenti che non sai cosa possano essere fa una foto specifica ed indica quale componente ti lascia in dubbio

---

Vedo che il circuito non dovrebbe essere molto complicato, se te lo disegni a mano mi assumo volentieri l'onere di ridisegnartelo con un programmino CAD per schemi

oppure potresti fare delle foto e scriverci sopra i valori che trovi dei componenti, cerco io di ridisegnare lo schema

Ciao

K

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Re: Restauro vintage italiano - Gem Venus G20

Messaggio da johnnyl » 09/04/2013, 14:33

Piú che altro mi era venuto il dubbio che quelle tutte rosse concentrate nella zona dei controlli potessero non essere resistenze, e per di piú, se effettivamente di resistenze si tratta, non saprei come leggerne il valore, dal momento che hanno varie scritte che non so interpretare... Un po' strano mi é sembrato quel condensatore bianco sul lato sinistro dei controlli, piú che altro perché riporta a sua volta indicazioni piuttosto particolari (se non ricordo male "1.R1M, 0,270"); poi come detto non avevo mai visto nulla di simile ai tre elementi solid state neri a tre "zampe", sarei curioso di sapere di cosa si tratta esattamente. Infine non avevo mai visto i condensatori multicolori, ma per quelli nel frattempo ho trovato le relative tabelle online.

Per quel che riguarda lo schema, é la prima cosa che ho tentato di fare, ancora prima di fare le modifiche per la prova; il problema é che mi sono arenato quasi subito, perché per la maggior parte non si rifá agli schemi classici che conosco... L'unica cosa su cui sono sicuro é che il finale ha coupling caps da .047 senza grid resistors, con resistenze da 220k a terra, e che la B+ é diodi-->40uF-->1k2-->20uF-->10k-->30uf-->??k-->6uf, con tutti gli elettrolitici da 500V. Il resto é molto inconsueto ai miei occhi, credo che il phase inverter sia del tipo "cathodyne" (i due coupling caps "partono" dai pin 6 e 8), ma ha dei valori piuttosto diversi da quelli cui sono abituato, e per di piú "coinvolge" anche quelle famose resistenze rosse di cui non so leggere il valore...

... Comunque ti ringrazio per l'offerta, continueró senz'altro il tentativo di buttare giú lo schema! :numb1:

P.S.: Sai che neanche saprei la differenza tra tremolo e vibrato?!? :mart:

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