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chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

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Tongpu
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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da Tongpu » 03/01/2010, 2:44

Quoto nashtir.
Prova una qualsiasi "canonica" gibson les paul (ovvero... in mogano), poi prova un modello studio in frassino...
Senti che differenza.
Penso anche io che la questione sia a volte sopravvalutata, ma la differenza c'è indubbiamente. E si sente.
Per il resto, è esasperata l'importanza di elementi "collaterali", quali finitura e verniciatura.

In pratica: perchè comprare una Les Paul standard mi costa quasi il doppio della Worn (studio, non verniciata), che tra l'altro sembra che quest'ultima attualmente offra di base gli stessi pickup che portava la standard fino, credo, a 5 anni fa?
(e devo dire, le worn in mogano hanno anche un fascino particolare).

beh, lo so... lo so... quello che paghi comprando una Les Paul, standard o custom, è anche l'icona.

Aulin
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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da Aulin » 03/01/2010, 3:54

personalmente io ho una epiphone pacco di appena poco piu di 100€ e chitarre uguale ma con legno diverso nn ne ho provate mai una dopo l'altra per notare differenza di legno
MarcoMike ha scritto: bè, non vedo perchè "quasi assurdo"....
guarda solo le cucine in legno di 100 anni fa e poi quella del Mercatone comprata 20 anni fa... la prima probabilmente è consumata ma sta bene... l'altra probabilmente cade a pezzi.
la differenza lì è il legno. non vedo come possa essere quasi assurdo che un legno come il mogano suoni diverso dall'acero ad esempio per dirne 2 che già a occhio sono molto diversi.... che poi non si sentano le differenze... chissà.. dipende dall'orecchio forse... pensa che c'e' chi mi dice che ho una bella chitarra... (suono il basso)
ma la cucina che centra? xD non mi sembra un paragone adeguato, alla fine la cucina non emette dei suoni XD... cmq io non comprendo proprio questa cosa che dite voi del legno che suona, fino a prova contraria noi per suonare facciamo vibrare le corde!
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kruka
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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da kruka » 03/01/2010, 4:06

Aulin ha scritto: personalmente io ho una epiphone pacco di appena poco piu di 100€ e chitarre uguale ma con legno diverso nn ne ho provate mai una dopo l'altra per notare differenza di legno

ma la cucina che centra? xD non mi sembra un paragone adeguato, alla fine la cucina non emette dei suoni XD... cmq io non comprendo proprio questa cosa che dite voi del legno che suona, fino a prova contraria noi per suonare facciamo vibrare le corde!
le corde tramite il nut o il ponte sono collegate al legno la cui struttura e caratteristiche influiscono sulle vibrazioni, sul sustain etc etc... prova due chitarre elettriche identiche suonate unplugged una in frassino ed una in ontano e dimmi che non senti la differenza. A voler essere pignoli si sente la differenza anche se a cambiare è solo la tastiera (es acero o palissandro). poi ovviamente la tecnica costruttiva, la qualita delle meccaniche, i pu la fanno da padrone su una elettrica ma la base di partenza per una buona chitarra è sempre un buon legno
Un esperto è un uomo che ha fatto tutti gli errori che si possono fare in un campo molto ristretto - Niels Bohr

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mg66
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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da mg66 » 03/01/2010, 12:09

E' qui che non si capisce bene secondo me. :muro:

In una qualsiasi chitarra, con cassa di risonanza, posso capire che la qualità e la varietà dei legni possano influire sul suono finale perchè sono proprio loro a decretare quali tonalità enfatizzare.
Su una chitarra elettrica il suono non fa particolari tragitti se non fra corda e PU. :Chit:
Il discorso, però, potrebbe cambiare se si considera che la variazione del suono sia determinata dall'influenza che hanno le vibrazioni di rimbalzo sulle corde (scusate il termine ma non so come altro definirle :ops:).

Traduco:
consideriamo di avere un corpo in mogano; la caratteristica porosità di questo legno, come noto, enfatizza le basse frequenze per cui dovrebbe assorbire (in parte) le frequenze più alte e respingere quelle più basse; a tal punto, le corde, colpite da queste frequenze di rimbalzo, adattano le loro vibrazioni a tali frequenze decretando così il suono percepito dai PU.

Possibile che funzioni così? :????:
Chi semina raccoglie .. ma chi raccoglie deve chinarsi ed allora .. è questione di un attimo.

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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da Aulin » 03/01/2010, 13:14

gia la spiegazione di mg66 mi sembra molto piu logica ed intuitiva, a tal punto il mio "assurdo" svanirebbe, è quindi cosi?
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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da fr3d » 03/01/2010, 14:06

Ci provo anch'io, un po' spannometricamente:
Pur non avendo una cassa di risonanza, le vibrazioni delle corde si trasmettono al corpo, e di qui di nuovo alle corde, influenzando il sustain e il suono della chitarra. Poichè le proprietà fisiche dei vari tipi di legni cambiano (e a voler essere pignoli anche di due pezzi diversi dello stesso legno) ogni materiale smorzerà delle determinate frequenze e ne enfatizzerà altre, aumentando o diminuendo sustain e volume in quel range, come una sorta di prima equalizzazione passiva.
Come già detto sopra, prova un po' di chitarre diverse (e di legni diversi) e vedi come suonano. Anche da spente puoi valutare la differenza in volume, a riprova del fatto che il body fa comunque "da cassa di risonanza".
Poi anche secondo me è un fenomeno sopravvalutato, perchè non venitemi a dire che Leo Fender ha scelto i legni da impiegare nelle sue chitarre in base al tipo di suono che cercava  :face_green:. Chitarre di materiali diversi suoneranno - in una certa misura - diverse, il che non implica necessariamente che una suoni peggio dell'altra... Quanto poi alla verniciatura, può anche darsi che qualche orecchio fino noti la differenza (come con i condensatori e i pedali true bypass  :har1:)
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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da MarcoMike » 03/01/2010, 15:07

appoggio fr3d e mg66, in effetti avrei dovuto fare quell'esempio a sfondo sessuale... quello della cucina è stat il primo sostituto che ho trovato ma centra solo con la qualità del legno....
in più e parzialmente in sostituzione del "suoni che rimbalzano" ci aggiungerei che le corde che sono quelle che vibrano e sono ascoltate dai pickup sono mantenute da 2 pezzi di legno: il manico e il corpo. che però non sono rigidi come il libro di fisica vorrebbe, ma possono vibrare anch'essi, e in modo diverso a frequenze diverse, influenzando quindi la vibrazione delle corde... no?

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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da meritil » 03/01/2010, 17:18

un pò di letture utili

http://it.wikipedia.org/wiki/Chitarra_elettrica

http://www.donatobegotti.com/didattica/ ... itarra.asp

e cmqe ragazzi vi porto un esempio diretto:

avevo una strato usa standard e visto che sono malato di hendrix c'ho montato un bel set di fender custom '69

poi ho comprato una vera custom shop '69


..bè notte e giorno (per non dire cacca e cioccolata) e la differenza a sto punto la fanno legni e verniciatura perchè il resto è identico nelle due chitarre (i potenziometri e i condensatori sono gli stessi, montano cts gold e noload ai toni messi da me, i pickup sono identici e firmati da A.Y.)


io trovo l'enorme differenza ovvia ed è dovuta alla qualità dei legni e alla verniciatura che sulla custom shop e delicatissima e non è un crostone indistruttibile come sulla standard



poi per fare ipermetal va bene pure la epiphone da 100€ con un bel Invader e un MT2 ovviamente le differenze dei legni contano poco


:gui1:

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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da freak82 » 03/01/2010, 21:31

Grazie per le segnalazioni, ma permettimi un appunto:
meritil ha scritto: poi per fare ipermetal va bene pure la epiphone da 100€ con un bel Invader e un MT2 ovviamente le differenze dei legni contano poco
Ok per la Epiphone e il Duncan (vedi Jeff Waters degli Annihilator che usa, tra le altre combinazioni, anche quella sebbene con SH5 e 6) ma se ti presenti con un MT2 in un live rischi che  anche gli ipermetallari, per quanto brutti sporchi e cattivi, ti lancino verdurame vario  :arf2:
Per rientrare on-topic e spezzare una lancia in favore del tanto vituperato metal, vi lascio la mia testimonianza:
Ho suonato e suono metal con diverse chitarre, inutile dire che in un genere High Gain la coppia PU+Ampli ti faccia gran parte del suono, però confrontando le chitarre in questione con altri modelli aventi PU simli o uguali, devo dire che la differenza si sente. Ad esempio il fatto che la petrucci suoni bene già da spenta, e qui i meriti sono dei legni e della liuteria, lo si riscontra quando ci si attacca all'ampli. Oppure che i DuncanDesigned nella loro mediocrità suonino meglio sulla sz che sulla Esp LTD...
Quindi, per quanto tu abbia in parte ragione, è doveroso dire che anche in un genere casinaro c'è spazio per la cura dei dettagli (e anche per f***ersene  :numb1:)

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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da meritil » 03/01/2010, 22:34

freak l'ultima frase l'ho buttata tanto per dire secondo me certe differenze le senti sempre e in qualsiasi genere :numb1:

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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da freak82 » 04/01/2010, 1:03

tranquillo, avevo capito la tua battuta ma non ho resistito e h ocolto l'occasione per farne io una sull'MT2 che non mi piace  :bye1:

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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da iosafat » 09/01/2010, 21:37

Ciao a tutti. Sono nuovo del forum e mi sono imbattuto subito in questa discussione che mi ha attirato. Leggendo dal link postato da meritil (http://www.donatobegotti.com/didattica/ ... itarra.asp) ho trovato questa spiegazione che ritengo dia un'idea abbastanza valida dell'importanza (forse non fondamentale, ma comunque rilevante) non solo del tipo di legno ma anche della forma che gli viene data:

Codice: Seleziona tutto

Quando si colpisce una corda...
La maggior parte della sua vibrazione genera la nota "fondamentale", anche se questa fornisce l'intonazione, molte altre frequenze, presenti in piccole quantità, contribuiscono al suono finale.
Esempio: pizzicando un La, la sua più importante vibrazione oscillerà da un lato all'altro 110 volte al secondo inducendo una corrente negli avvolgimenti del pick-up che alternerà ad una frequenza di 110 hertz. Questo segnale giungerà all'amplificatore e successivamente allo speaker, il quale, muovendosi, altrettante volte al secondo, sposterà l'aria permettendoci di udire la nota.
Osservando da vicino la corda muoversi, noteremo che non ha una semplice e chiara vibrazione, ma che ne contiene altre sussidiarie che generano più alte frequenze determinando il contenuto delle armoniche. Queste integrandosi alla noiosa e senza carattere "fondamentale", provvedono alla qualità del tono. Con il nostro tocco possiamo modificare il contenuto delle armoniche semplicemente scegliendo dove colpire la corda: presso il centro enfatizzeremo quelle gravi privilegiando un suono delicato, vicino al ponte enfatizzeremo quelle acute originandone uno più tagliente. Lo stesso dicasi per il posizionamento del pick-up a seconda che questo sia al manico o al ponte. 
Mi sembra ragionevole ritenere che legno, taglio e assemblaggio (oltre a creare un determinato feeling con l'esecutore) incidono su quelle "vibrazioni di secondo e terz'ordine" oltre alla fondamentale determinando molti aspetti del suono della chitarra: Colore, volume, sustain, ecc...

Saluti e buon anno...  :beer:

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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da Jaxx » 21/01/2010, 23:45

bando alle ciance, i legni contano e come.

come conta l'assemblaggio della chitarra e tutti i sui componenti meccanici, perchè una chitarra è prima meccanica che elettronica.

e se la parte meccanica (legni, ponte, capotasto, meccaniche e assemblaggio corde incluse) non suona ai voglia a montarci i pu migliori che ci sono.

il pu è in parole povere un ''convertitore, trasduttore'' di una oscillazione meccanica in una oscillazione di segnale elettrico. la corda essendo di metallo oscillando su un nucleo ferromagnetico  su cui è avvolta una bobina di rame/conduttore provoca delle variazioni di campo le quali a loro volta provocano un moto di elettroni che corrono per il filo del pu.

ma se il suono/oscillazione non è buono, un buon pu può solo limitarsi a riprodurre qualcosa di non buono, non può inventarsi un'oscillazione diversa o migliore rispetto a quella che fornisce la chitarra spuria. ovvio ogni pu si comporta a modo suo, ma resta e pur sempre è a valle di tutto.


io invito qualsiasi possessore/amante di strato o gibson a provare una paoletti. chitarre eccellenti, fatte con legni eccellenti e sopprattutto da un liutaio eccellente.
a quel punto anche lo scettico capisce veramente che vuol dire.

non basta avere materiale di eccellenza per avere una chitarra che suona, perchè se la si monta come si monta un mobile ikea questa non suona.

i paragoni si sentono anche su delle strato std o tele std su diversi tipi di legno, certo, peccato che nella maggior parte dei casi per mettere in asse il manico con il corpo vi frappongano dei pezzi di cartone, allora a quel punto il paragone salta già, perchè non è qualcosa di ben messo assieme. e i legni non si possono esprimere, come non può avvenire al massimo la trasmissione di vibrazioni tra manico e corpo.

un'idea chiara ce la si fa solo avendo una base sicura e solida, ripeto provate le chitarre di paoletti e capirete che la maggiorparte delle chitarre di produzione odierna non suonano, al max si lamentano.

tra l'altro io sono anni che la meno con ste chitarre.. e nessuno hai mai detto niente.. guardate chi se ne è fatta fare una.. e non penso sto tizio ne abbia bisogno ne di strato ne di altro..http://www.liuteriapaoletti.com/lefty.htm

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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da meritil » 22/01/2010, 3:46

quanto costa una paoletti?


effettivamente le fender di serie non sono un gran chè, secondo me le uniche che suonano sono le CS

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Re:chitarre elettriche, ma il legno che cambia?

Messaggio da capello » 22/01/2010, 10:30

I legni sono fondamentali,e non intendo il "tipo" di legno,ma il taglio della venatura,la densita',il peso specifico e ovviamente il grado di essiccamento / % umidita'.
Ma la cosa veramente fondamentale e' che il manico "vibri" come si deve,perche' e' li che nascono tono e sustain che vengono successivamente captati dai pickups.

I pickups non possono captare,o amplificare "quello che non c'e'",e credo su questo siamo tutti d'accordo no?

Il body sulle elettriche (a differenza delle acustiche o classiche,ovviamente) e' una massa statica,che puo' influenzare il risultato finale solo in percentuale moderata,chiaramente dara' comunque un'impronta al tono generale,perche' smorza determinate frequenze che gli arrivano dal vibrare del manico.

Vi dico tutto cio' perche' dopo un anno di ricerche,ho iniziato ad ottobre scorso la costruzione di una 59 Gibson Les paul....Mogano Honduras americano vecchio di 40 anni,acero fiammato vecchio di mezzo secolo,idem la tastiera...

se volete farvi un'idea del mio lavoro andate qui

http://www.mylespaul.com/forums/luthier ... -paul.html

la chitarra e' quasi finita,ed ha gia' suonato,e beh.....se vi dico che l'abbiamo paragonata a una Vos57Gold top,una Vos58 plain maple e una 59 Reissue del 2009,beh,la differenza in tono e sustain e' "imbarazzante"...il mio clone ha un'impronta "acustica" che le gibson originali dei miei amici,non hanno.....

Chi ritiene che il legno non conta,o conta in minima parte sulle elettriche,si domandi perche' dagli anni 50 vengono costruite cosi.....
Le hanno tentate in carbonio,in magnesio,in plexyglass e addirittura in marmo!!!!

ma sempre al legno si torna...ci sara' un motivo no?

altrimenti non vedo perche' giustificate le varie produzioni Custom Shop,dove le uniche cose importanti differenti,guarda caso,sono la qualita dei legni e la verniciatura.

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