Cronaca di un Successo (parziale). ampli autocostruito
Inviato: 16/04/2007, 13:39
Ciao ragazzi girando per il web vi ho trovati e volevo solo comunicarvi (e bullarmene anche un po') quanto ho da poco realizzato...
Suono da un po’, e sentivo l’esigenza di avere un piccolo valvolare da usare a casa. Il mio marshall ibrido non da buoni risultati se non ad alti volumi, che come molti di voi sanno in appartamento non è molto saggio tenere. Mi sono imbattuto nel “brutus”, un amplificatore prodotto da Guglielmo Cicognani in collaborazione con Donato Begotti (chi suona sa di chi parlo). È una piccola testata valvolare, 4/11 watt, con valvole intercambiabili e parecchie regolazioni di suono. Un ampli da studio, e ci si puo anche suonare in giro con la funzione 11w. (eccolo http://www.donatobegotti.com/products/brutus.asp )
Lo sento, ed è fantastico. Il problema è che costa 700 euro (senza cassa) e assolutamente non mi è possibile spenderli. Contatto allora il buon Giaime, che ormai da un po’ assillo con svariate domande e problemini, e gli spiego la cosa. Un ampli valvolare, da studio, che possa essere tirato come deve, pero in casa.
In qualche giorno il trapiantato ingegnere partenopeo mi presenta questo http://giaime.altervista.org/EL84guitar.html
È un ampli SE di el84 con una ecc83 nel pre, con uno schema semplicissimo, come potete vedere.
Inizia la fase di reperimento materiali. Trasformatori e valvole da Novarria, (visto che gli facciamo sempre pubblicita permettetemi una critica. È si economico ma il motivo c’è.) il resto nel negozio di elettronica della mia città. Mi viene in mente poi che mi sarebbe stato utile un controllo di toni, ne parlo a Giaime e mi sbatte questa paginetta http://amps.zugster.net/articles/tone-stacks e mi dice di scegliere quello che preferisco. La scelta è caduta sul Baxandall. Bassi e alti e switch per un mid boost.
Inizia la costruzione.
Per il mobile scelgo il solito mdf, dopo aver scartato l’idea di farlo in plexiglass. Prendo un foglio da 10mm, me lo faccio tagliare al brico (malissimo devo dire) e inizio a lavorarlo. Vado a memoria, le misure sono circa 30*20*9 cm, quindi piu o meno un foglio a4, poco piu. Incollo il tutto e inizio a fare i fori. Ovviamente non sarei riuscito ad avvitare i potenziometri e i deviatori su un cm di mdf, prendo una fresa e inizio a scavare. Arrivo all’ultimo buco del frontale e crack, vado troppo giu e sfondo l’mdf. Bel guaio. Al che prendo una lastra di vetronite ramata parecchio lunga che avevo in casa, la taglio, ne vernicio il retro di nero e la incollo dietro i fori, con un risultato estetico anche carino, e senza problemi di fragilità. Per il mobile scelgo un colore carico, un bel verde smeraldo perlato (happy color saratoga). Do la prima mano, senza aver dato il fondo. Un disastro. L’mdf si è bevuto la vernice (cosa che non mi è mai capitata con altri colori “neutri”) e ha lasciato i glitter in superficie… in pratica era grigio luccicoso. Allora prendo una bomboletta di trasparente e la svuoto sul mobile, usandola come fondo. Riprovo con il verde ed ecco che si aggrappa. È un bel colore, i brillantini lo rendono vivo. Finisco il tutto con trasparente opaco sempre saratoga. Recupero due maniglie da un paio di porte di un armadietto che avevo, le vernicio di nero e le monto ai lati. Inizia il montaggio dei componenti. Fisso i trafi, gli zoccoli, gli switch e i pot. Sembra gia finito…
Decido di fare l’alimentazione su una millefiori, infatti non ho riscontrato problemi. Il resto è montato su una di quelle basette in vetronite con dei gancetti su cui saldare i componenti.
Il fatto è che è stata la mia prima realizzazione point to point e non avevo ben chiaro che layout seguire…
Come si puo facilmente intuire dalle foto è tutto molto disordinato. Il segnale fa giri strani dovuti a mia inesperienza e fretta. Sono stato molto tempo con i componenti fermi li, ho trovato un giorno libero e ho montato tutto di corsa…mai farlo, mi raccomando.
Alla prima accensione infatti, non funzionava. Capisco di aver sbagliato il ponte raddrizzatore e lo sistemo, ma niente. Alla fine molto gentilmente giaime mi chiede di andare da lui per vederlo insieme, una domenica mi faccio sti 60 km…in due ore, molto pazientemente e spiegandomi bene tutto il prode ingegnere risolve i problemi. Un paio di collegamenti mancanti, tutto qui…collegato all’oscilloscopio pero scopriamo che va molto presto in oscillazione, rovinando il suono, e rischiando di rovinare anche i componenti. Cambiando un paio di punti di massa il problema si attenua ma rimane sempre presente. È solo colpa del layout sbagliato, bastera rifarlo con piu criterio e tutto si risolvera. (uno stampato sarebbe l’ideale)
La configurazione finale dunque è questa. Un entrata, una ecc83 nel pre, una el84 nel finale, controllo volume e gain (uno controlla la ecc l’altro la el). Uno switch che devia il segnale dal secondo triodo della ecc dando un suono molto pulito anche se ovviamente piu basso (vedro se toglierlo, non è molto utile), controllo di bassi e alti e uno switch che se attivato pompa i medi. Due uscite cassa, una a 4 e una a 8 ohm per adattarsi alle varie evenienze.
Il suono…beh, devo dire che non è male. E’ precisissimo e se sbagli si sente, Non distorce molto, è abbastanza “crunchoso”, diciamo che il metal è un genere che non gli si confà. Devo dire che con un pedalino davanti (ibanez ts7 tubescreamer) le cose cambiano parecchio. Il tocco c’è e si sente tutto, l’attacco è ben corposo (uso anche un compressore behringer da ben 20 euro, che il suo lavoro lo fa) e definito. Infatti la differenza tra valvolari e transistor sta molto in questo. I primi interpretano gli effetti in maniera eccelsa, riuscendo a esprimere il meglio sia delle valvole sia dei pedali. Sta diventando il “mio” suono. Tra l’altro consiglio a tutti l’ibanez che per 40 euro va oltre le aspettative. Il volume al massimo attraverso un celestion g12l è molto buono, contando che farà si e no 4watt.
Prossime probabili modifiche saranno affiancargli un’altra el84 in parallelo (data la generosità del ta) e montare uno zoccolo octal su cui usare, alternativamente alla el, una 6l6, o una 6v6, magari con uno switch…vorrei anche affiancare un'altra ecc83 per dargli piu distorsione, ma non vorrei stravolgere lo schema, vediamo insomma.
Sicuramente una buona palestra per chi necessita di un ampli come questo, che se opportunamente realizzato (e magari con queste due modifiche e qualche pedale davanti) puo diventare un perfetto valvolare da studio casalingo.
costo totale componenti circa 150 euro.
Ovviamente un sentitissimo ringraziamento a Giaime Ugliano, senza di lui nulla sarebbe stato possibile.
(è scritto per un altro sito quindi voi giaime non lo conoscete)

[url=http://"http://img120.imageshack.us/my.php?image=dsc00184yb6.jpg"]
[/url]
consigli di qualsiasi tipo, soluzioni per il layout, qualcuno che abbia voglia di fare una pcb...tutto è bene accetto...vorrei modificarlo, magari aggiungendo anche un altra ecc83...dite pure!
grazie
Nicola
Suono da un po’, e sentivo l’esigenza di avere un piccolo valvolare da usare a casa. Il mio marshall ibrido non da buoni risultati se non ad alti volumi, che come molti di voi sanno in appartamento non è molto saggio tenere. Mi sono imbattuto nel “brutus”, un amplificatore prodotto da Guglielmo Cicognani in collaborazione con Donato Begotti (chi suona sa di chi parlo). È una piccola testata valvolare, 4/11 watt, con valvole intercambiabili e parecchie regolazioni di suono. Un ampli da studio, e ci si puo anche suonare in giro con la funzione 11w. (eccolo http://www.donatobegotti.com/products/brutus.asp )
Lo sento, ed è fantastico. Il problema è che costa 700 euro (senza cassa) e assolutamente non mi è possibile spenderli. Contatto allora il buon Giaime, che ormai da un po’ assillo con svariate domande e problemini, e gli spiego la cosa. Un ampli valvolare, da studio, che possa essere tirato come deve, pero in casa.
In qualche giorno il trapiantato ingegnere partenopeo mi presenta questo http://giaime.altervista.org/EL84guitar.html
È un ampli SE di el84 con una ecc83 nel pre, con uno schema semplicissimo, come potete vedere.
Inizia la fase di reperimento materiali. Trasformatori e valvole da Novarria, (visto che gli facciamo sempre pubblicita permettetemi una critica. È si economico ma il motivo c’è.) il resto nel negozio di elettronica della mia città. Mi viene in mente poi che mi sarebbe stato utile un controllo di toni, ne parlo a Giaime e mi sbatte questa paginetta http://amps.zugster.net/articles/tone-stacks e mi dice di scegliere quello che preferisco. La scelta è caduta sul Baxandall. Bassi e alti e switch per un mid boost.
Inizia la costruzione.
Per il mobile scelgo il solito mdf, dopo aver scartato l’idea di farlo in plexiglass. Prendo un foglio da 10mm, me lo faccio tagliare al brico (malissimo devo dire) e inizio a lavorarlo. Vado a memoria, le misure sono circa 30*20*9 cm, quindi piu o meno un foglio a4, poco piu. Incollo il tutto e inizio a fare i fori. Ovviamente non sarei riuscito ad avvitare i potenziometri e i deviatori su un cm di mdf, prendo una fresa e inizio a scavare. Arrivo all’ultimo buco del frontale e crack, vado troppo giu e sfondo l’mdf. Bel guaio. Al che prendo una lastra di vetronite ramata parecchio lunga che avevo in casa, la taglio, ne vernicio il retro di nero e la incollo dietro i fori, con un risultato estetico anche carino, e senza problemi di fragilità. Per il mobile scelgo un colore carico, un bel verde smeraldo perlato (happy color saratoga). Do la prima mano, senza aver dato il fondo. Un disastro. L’mdf si è bevuto la vernice (cosa che non mi è mai capitata con altri colori “neutri”) e ha lasciato i glitter in superficie… in pratica era grigio luccicoso. Allora prendo una bomboletta di trasparente e la svuoto sul mobile, usandola come fondo. Riprovo con il verde ed ecco che si aggrappa. È un bel colore, i brillantini lo rendono vivo. Finisco il tutto con trasparente opaco sempre saratoga. Recupero due maniglie da un paio di porte di un armadietto che avevo, le vernicio di nero e le monto ai lati. Inizia il montaggio dei componenti. Fisso i trafi, gli zoccoli, gli switch e i pot. Sembra gia finito…
Decido di fare l’alimentazione su una millefiori, infatti non ho riscontrato problemi. Il resto è montato su una di quelle basette in vetronite con dei gancetti su cui saldare i componenti.
Il fatto è che è stata la mia prima realizzazione point to point e non avevo ben chiaro che layout seguire…
Come si puo facilmente intuire dalle foto è tutto molto disordinato. Il segnale fa giri strani dovuti a mia inesperienza e fretta. Sono stato molto tempo con i componenti fermi li, ho trovato un giorno libero e ho montato tutto di corsa…mai farlo, mi raccomando.
Alla prima accensione infatti, non funzionava. Capisco di aver sbagliato il ponte raddrizzatore e lo sistemo, ma niente. Alla fine molto gentilmente giaime mi chiede di andare da lui per vederlo insieme, una domenica mi faccio sti 60 km…in due ore, molto pazientemente e spiegandomi bene tutto il prode ingegnere risolve i problemi. Un paio di collegamenti mancanti, tutto qui…collegato all’oscilloscopio pero scopriamo che va molto presto in oscillazione, rovinando il suono, e rischiando di rovinare anche i componenti. Cambiando un paio di punti di massa il problema si attenua ma rimane sempre presente. È solo colpa del layout sbagliato, bastera rifarlo con piu criterio e tutto si risolvera. (uno stampato sarebbe l’ideale)
La configurazione finale dunque è questa. Un entrata, una ecc83 nel pre, una el84 nel finale, controllo volume e gain (uno controlla la ecc l’altro la el). Uno switch che devia il segnale dal secondo triodo della ecc dando un suono molto pulito anche se ovviamente piu basso (vedro se toglierlo, non è molto utile), controllo di bassi e alti e uno switch che se attivato pompa i medi. Due uscite cassa, una a 4 e una a 8 ohm per adattarsi alle varie evenienze.
Il suono…beh, devo dire che non è male. E’ precisissimo e se sbagli si sente, Non distorce molto, è abbastanza “crunchoso”, diciamo che il metal è un genere che non gli si confà. Devo dire che con un pedalino davanti (ibanez ts7 tubescreamer) le cose cambiano parecchio. Il tocco c’è e si sente tutto, l’attacco è ben corposo (uso anche un compressore behringer da ben 20 euro, che il suo lavoro lo fa) e definito. Infatti la differenza tra valvolari e transistor sta molto in questo. I primi interpretano gli effetti in maniera eccelsa, riuscendo a esprimere il meglio sia delle valvole sia dei pedali. Sta diventando il “mio” suono. Tra l’altro consiglio a tutti l’ibanez che per 40 euro va oltre le aspettative. Il volume al massimo attraverso un celestion g12l è molto buono, contando che farà si e no 4watt.
Prossime probabili modifiche saranno affiancargli un’altra el84 in parallelo (data la generosità del ta) e montare uno zoccolo octal su cui usare, alternativamente alla el, una 6l6, o una 6v6, magari con uno switch…vorrei anche affiancare un'altra ecc83 per dargli piu distorsione, ma non vorrei stravolgere lo schema, vediamo insomma.
Sicuramente una buona palestra per chi necessita di un ampli come questo, che se opportunamente realizzato (e magari con queste due modifiche e qualche pedale davanti) puo diventare un perfetto valvolare da studio casalingo.
costo totale componenti circa 150 euro.
Ovviamente un sentitissimo ringraziamento a Giaime Ugliano, senza di lui nulla sarebbe stato possibile.
(è scritto per un altro sito quindi voi giaime non lo conoscete)

[url=http://"http://img120.imageshack.us/my.php?image=dsc00184yb6.jpg"]

consigli di qualsiasi tipo, soluzioni per il layout, qualcuno che abbia voglia di fare una pcb...tutto è bene accetto...vorrei modificarlo, magari aggiungendo anche un altra ecc83...dite pure!
grazie
Nicola