Allora...

Guarda il diagramma in basso. Quella è la forma d'onda teorica che esce da un ponte diodi. In AC hai una sinusoide con una ampiezza, che periodicamente (50hz in Italia) va dal suo massimo al suo minimo. Il ponte diodi raddrizza la parte negativa, in modo da sfruttare tutta la potenza fornita dal trasformatore. Ottieni una doppia semionda, di ampiezza la metà dell'ampiezza originaria.
Il/i condensatore/i posto/i successivamente fra il + e il riferimento (in genere 0V, GND), servono a livellare la tensione. Grazie al comportamento di carica/scarica proprio dei condensatori, si può ottenere una tensione in DC. In pratica il condensatore si carica fino al raggiungimento del picco della semionda. Dopodiché comincia a scaricarsi. Alla successiva semionda viene caricato ancora...e così via. Più è grande la capacità, più è grande la costante di tempo del condensatore, più tempo impiega a scaricarsi. Per questo vengono usati degli elettrolitici di grande capacità negli stadi rettificatori.
E' utile per ottenere una tensione DC stabile usare più condensatori in parallelo fra il + e il riferimento, in modo che la tensione risultante venga sempre più "appiattita", normalizzandosi come tensione DC vera e propria.
Un ponte diodi al silicio tipicamente ha una c.d.t. di 1,4V. Grazie ai condensatori, la tensione risultante è circa VAC*RADQ(2). Percui da una tensione AC, sfruttando entrambe le semionde, si ottiene una tensione DC più elevata.
Cerca ponte diodi su wikipedia per capire il motivo per cui si usa un ponte diodi (4 diodi) anzichè 2 diodi singoli. E' spiegato bene.
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