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importanza resistenza dell'induttanza

Discussioni di carattere generale sugli amplificatori valvolari...
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Dimitree
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importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da Dimitree » 04/06/2012, 20:36

ciao a tutti
mi chiedevo, è importante il valore di resistenza di un induttanza di filtro negli ampli a valvole?
sto facendo un AC30, l'induttanza è una 20H 100mA, da progetto dovrebbe avere una resistenza di circa 500ohm, però ne ho trovata una con uguali caratteristiche ma che misura 150ohm circa. Cosa cambia?
ho letto in giro che era "obbligatorio" avvicinarsi ai 500ohm

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da robi » 04/06/2012, 20:44

Vedila così: l'induttanza è la quantità di energia che può immagazzinare l'induttore, e la resistenza ti dice quanto velocemente può darti questa energia, ed anche quanto cala la tensione sulle screen. Quindi sì, è piuttosto importante.

Volendo puoi provare una 330 ohm in serie con l'induttanza, switchabile.

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da Dimitree » 04/06/2012, 20:54

ti ringrazio!
quindi la soluzione con resistenza in serie sarebbe equivalente?

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da Vicus » 04/06/2012, 21:02

Si.

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da robi » 05/06/2012, 0:14

Non è esattamente la stessa cosa, soprattutto non è la stessa cosa mettere la resistenza prima o dopo, ma con uno switch che la inserisce o bypassa puoi avere un controllo interessante sull'ampli.

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da mlessio » 05/06/2012, 1:13

Anche io sono interessato al discorso!

In pratica cosa cambia?!

Qual'è la resa a livello di orecchio o di dinamica che questo dovrebbe avere?

Se è una cosa valida potrei pensare di aprire una delle mie testate e violentarla un pochino... :D

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da robi » 05/06/2012, 1:17

Come al solito, cerco di farvi ragionare.
Leggete i miei due post e chiedetevi cosa cambia per le screen.
Poi arriviamo a come cambia il suono. ;)

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da mlessio » 05/06/2012, 1:18

Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!

Maledetto robi!!!!!!

:lol1: :lol1: :lol1:

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da mlessio » 05/06/2012, 1:32

ho trovato questo ma non capisco molto... devo fare una lettura più approfondita...

mi pare un ottimo testo e soprattutto in ITALIANO per chi come me si approccia allo studio della teoria dietro ai tubi termoionici!!

http://www.scribd.com/doc/86644908/17/V ... hermo-V-es

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da robi » 05/07/2012, 17:29

In pratica immagina cosa cambia ad avere un condensatore con una resistenza in serie al carico, o una resistenza in serie al condensatore direttamente collegato al carico.
..ovviamente con un carico impulsivo, in quanto le screen non assorbono in modo costante. =)

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da Hades » 12/07/2012, 12:20

Parlando in termini di mero funzionamento, a parita' di fattori ridurre la corrente sulle screen grid comporta un minore assorbimento di corrente da parte dell'anodo, per via del minor flusso di elettroni che possono passare G2. Quindi anche un minor fattore di amplificazione ma una linearita' maggiore.
Penso che:
Mettendo la resistenza prima, rallento il caricamento da parte dell'induttore oltre che a limitare la quantita' di corrente, se invece metto la resistenza dopo il tempo di caricamento non diminuira', ma viene comunque limitata la corrente.
Sbaglio?
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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da robi » 12/07/2012, 15:08

Ridurre la corrente che può scorrere in G2 non aumenta la linearità, anzi, aumenta la compressione della valvola, perchè aumenta la differenza di tensione con l'anodo.

La resistenza dopo l'induttanza è controproducente secondo me, perchè vai a limitare il dettaglio, ed a quel punto preferirei avere direttamente la resistenza (discorso rumore a parte). Mentre la resisitenza prima dell'induttanza ha già più senso, dai più compressione ad alto volume, ma con maggiore dettaglio. Poi si possono anche disaccoppiare le screen con un RC apposito (un reostato ed un condensatore da 20-40µF) come riduttore di potenza, o studiarlo in modo da avere una compressione solo durante il picco di potenza.

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da Hades » 12/07/2012, 15:21

http://www.freewebs.com/valvewizard2/EF86.html

Io ho dato un'occhiata qui e invece mi pare dica il contrario, anche a me sembrava fosse come dici tu...

Ho visto che ogni tanto Rg2 viene bypassata, questo cosa dovrebbe comportare? Un aumento di dinamica durante i picchi?
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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da robi » 12/07/2012, 18:25

Per bypassata intendi collegata direttamente all'anodo? Se è così diventa un triodo, quindi presumo tu intenda altro..

A me pare che dica esattamente la stessa cosa che ho detto io..
Guarda le immagini a fondo pagina: più la tensione di griglia è bassa, meno hai dinamica.
Quindi più è alta la differenza fra tensione anodica e di griglia, meno hai dinamica, cioè più comprimi. Sfruttato nei transitori è proprio il dynawatt, mentre col reostato hai un limitatore di potenza (mi pare venisse usato anche su alcuni VHT oltre che sui LarryAmps).

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Re: importanza resistenza dell'induttanza

Messaggio da Hades » 13/07/2012, 11:46

Devo aver male interpretato io...

E per bypassata intendo con un condensatore, l'ho pensato ma non l'ho scritto... Ah la fretta! :lol1:
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