
Mentre tieni il primo e dodicesimo premuti se le pizzichi devono suonare libere.
Scusa Mastrococco se intervengo sempre su di temastrococco ha scritto:
Quando dicevo che non serviva smontare le corde non mi riferivo a smontare il manico! mi sembra un pò estremo come metodo...anche perchè agisci ma non puoi misurare i risultati finche non hai rimontato tutto col rischio di doverlo rismontare daccapo!
Ciao Billbax, giusto per conoscerci meglio,non ho l'abitudine di scrivere cose su cui non ho pensato e mi sono almeno un minimo informato.Billbax ha scritto:So che su questo argomento ognuno dice la sua a volte azzeccandoci a volte meno solo perche' si crede che ci sia chissa' quale difficolta' a regolare un setting.
Scusa, non stavo contenstando quello che hai detto ma solo precisare che il lavoro si puo' fare anche a manico "scarico", i legni che si usano per i manici nelle chitarre serie hanno delle reazioni abbastanza omogenee, vengono usati quei legni proprio per avere quelle caratteristiche e se noti lo spessore del manico cambia a seconda di che legno usi, generalmente non avrebbero nemmeno bisogno del truss rod se non fosse che col tempo tenderebbero inevitabilmente ad imbarcarsi.mastrococco ha scritto:Ciao Billbax, giusto per conoscerci meglio,non ho l'abitudine di scrivere cose su cui non ho pensato e mi sono almeno un minimo informato.Billbax ha scritto:So che su questo argomento ognuno dice la sua a volte azzeccandoci a volte meno solo perche' si crede che ci sia chissa' quale difficolta' a regolare un setting.
Nella maggior parte dei miei interventi scrivo cose che ho pensato e provato, come in questo caso. Non ho fatto altro che illustrare la mia procedura per il setting delle (mie) chitarre (che curo personalmente da sempre).
Se ne deduce che non ci vedo particolari difficoltà...
Detto ciò, non sono molto d'accordo con la tua argomentazione per il semplice fatto che tu regoli un manico scarico e poi ne usi uno carico, soggetto a tensioni diverse a seconda della scalatura e, a parità di scalatura, di marchi diversi con tensioni di lavoro diverse.
Come fai ad avere la stessa risposta del manico in tutti i casi?
D'accordissimo, ognuno la pensa come meglio crede e non ho contestato altri metodi ne imposto il mio, se poi quello e' piu' noto di me e' poco importante, qualcuno mi ha detto qui nel Forum che c'e' da imparare da tutti e per come la penso io anche da chi non e' noto ma ha abbastanza esperienza in costruzione e setting degli strumenti, io ho imparato cose da chi ne sapeva molto meno di me ma quello che sapeva era corretto.mastrococco ha scritto:Non mi sei sembrato offensivo, solo un pò troppo affrettato nell'esposizione dei pareri personali.
Ad ogni modo continuo a non esser d'accordo con il tuo metodo.
Lo spessore del manico cambia in funzione del tipo di manico, e non del legno... Se no come faremo ad avere delle Les paul con manico in mogano tipo fat 50 e slim 60?? C'è ovviamente uno spessore minimo che può variare alla densità del legno ma la regola è per il comfort e per la risposta sonora.
Per la regolazione come me (sulla necessità di farla a corde montate e tese) la pensa anche un noto liutaio italiano...
http://www.frudua.com/manuals/regtrussit.htm