Mi sto documentando ulteriormente per capire PER BENE tutto ciò che riguarda la polarizzazione, la scelta del punto di lavoro, la retta di carico , ecc..
Mi sono incartato su una prova che sto svolgendo per una ecc81.
Volendo analizzare il comportamento della suddetta valvola con dei valori consigliatici dalle caratteristiche tipiche del datasheet, io ho scelto la configurazione dove risulta esserci il "mu" maggiore. I parametri che ho preso come riferimento quindi sono: Va = 200 V - Ia = 11,5 mA - Vg = -1 - µ 70.
Cominciando a disegnare la retta di carico ( partendo da una tensione doppia rispetto alla tensione di riposo e cercando di farla passare nei punti in cui le curve delle griglie sono più rettilinee )e scegliendo come segnale di ingresso una tensione di 2Vpp, riesco a vedere e a calcolarmi la variazione di corrente anodica e la variazione di tensione anodica che produce questo segnale di input con la valvola così settata.
Ok, fin quì tutto chiaro e limpido. Ma osservando bene il grafico che ne è venuto fuori mi sorge un dubbio.

Quando il segnale alternato di ingresso porta la ΔVa e la ΔIa al massimo valore ( ovvero 240 V e 14 mA ) la valvola, per il breve tempo dell'oscillazione negativa del segnale, oltrepassa la soglia massima di dissipazione termica. Ai fini della sua integrità strutturale non dovrebbe danneggiarla perchè solo una parte della semionda ci arriva e in un tempo breve ( io ho capito questo, se dico cavolate corregetemi pure ), ma la domanda è:
Volendo analizzare il comportamento di questa valvola con i valori forniti dai datasheet della casa costruttrice, è giusto farla lavorare in questo modo pur sapendo che una parte delle rispettive variazioni di corrente e tensione la portano ad oltrepassare la sua dissipazione massima ? Si può stare davvero tranquilli se realizziamo uno stadio così polarizzato ?
Per farmi capire meglio allegho una copia della rappresentazione grafica e del datasheet della ecc81 ( anche se questo credo lo abbiate tutti ):