Ho quindi scritto un breve riassunto a riguardo, con le indicazioni necessarie a replicarlo.
L'ultimate attenuator fa quello che faceva Van Halen ma tutto ricondotto ad una singola scatolina: il master volume della testata non va più ad interagire sul volume in uscita dalla cassa, ma diventa un "controllo di tono".

Controllo di tono nel senso che va a modificare il suono che arriva all'attenuatore, ma non influenza direttamente il volume in uscita, che è determinato da un amplificatore a parte.
La sequenza di stadi all'interno dell'attenuatore è:
- ingresso da collegare all'uscita cassa amplificatore
- carico fittizio che dissipa la potenza dell'amplificatore
- partitore per riportare il segnale ad un'ampiezza di circa +4dBu
- amplificatore di potenza a stato solido per riamplificare il segnale
- uscita cassa
Guarda questa foto:

Vedi le resistenze dell'attenuatore in ingresso ed il trasformatore per il finale a stato solido. In questa versione siamo a 32-0-32V, in alcune versioni precedenti avevamo solo 15-0-15V, quindi un quarto della potenza disponibile ed avevano problemi di affidabilità e di suono.
Per capirci, se li apri sono questi:

Dai un occhio anche qui: http://imageshack.us/g/818/ua4j.jpg/
Queste sono ancora altre versioni, ma sono cambiati parecchio nel tempo, proprio per i problemi di cui parlavo prima:



Il finale è semplicemente un pushpull a stato solido tipo questo.
Nulla di esoterico, anzi!

Per chi volesse costruirselo, si può usare una coppia di transistor tipo BD245 e BD246 come si usava una volta nei finali hifi più "caldi".
La tensione è quella che si vede: 32-0-32V alternati danno circa +-42V duali.
Spero sia chiaro, in ogni caso se avete domande do not hesitate to ask.
